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Lavoro martedì 19 agosto 2014 ore 18:35

Abusivismo, "Ora politiche coraggiose"

ConfcommercioPisa delusa dal vertice in prefettura chiede un nuovo tavolo per settembre: "Senza chiacchiere, ma azioni"



PISA — “Abbiamo accolto questo invito con grandi aspettative, ma ancora una volta siamo usciti delusi". È il presidente ConfcommercioPisa e di Federazione Moda Toscana Federica Grassini a raccontare, amareggiata, la riunione avuta in prefettura sul commercio abusivo a Pisa.

"Ancora non so spiegarmi - prosegue la presidente - perché siamo stati convocati in gran fretta il 12 di agosto a disquisire su una gravissima piaga che affligge da troppo tempo il commercio onesto, un malcostume tutto italiano contro il quale Confcommercio lotta 365 giorni l'anno, nel tentativo di risvegliare le coscienze di chi ci governa e amministra, così come di coloro che dovrebbero tutelarci da ogni forma d'illegalità, su di un reato non percepito come tale perché volutamente lasciato impunito.

Ma in quell'incontro ci siamo sentiti persino rimproverare di non fare abbastanza, al che si rende necessario un distinguo tra chi ha oltre che il potere, soprattutto il dovere di reprimere i reati di vendita abusiva, produzione e smercio di merce contraffatta, dal ruolo di un'associazione di categoria che può solo sollecitare controlli, fare segnalazioni ed informare la gente sulle implicazioni del comprare senza scontrino capi, giocattoli, oggetti, farmaci, alimenti e quant'altro esuli dalla filiera della legalità.

Noi possiamo denunciare la catena di sfruttamento che si cela dietro un acquisto contraffatto, il rischio serio e documentato che ne deriva per la salute, per l'economia del nostro Paese, l'impoverimento della coscienza comune di fronte a un fenomeno che imperversa nella più complice indifferenza, ma non spetta certo a noi il compito di multare chi vende e chi compra, intervenire duramente là dove gli abusivi si riforniscono, là dove il contraffatto si produce. La verità è che esistono normative che prevedono in ogni dettaglio pene pecuniarie e detentive per chi contravviene, ma il fenomeno dilaga sotto gli occhi di tutti e nessuno vuole prendere provvedimenti".

"La Toscana - prosegue Grassini - è il secondo produttore di merce contraffatta dopo la Campania. Un tavolo in Prefettura nella settimana di Ferragosto è solo fumo negli occhi. Pretendiamo politiche sistematiche, coraggiose, intransigenti a tutela di coloro che esigono il rispetto della legalità, imprenditori e cittadini stufi di vedere Pisa sopperire al degrado. Rivediamoci attorno a quel tavolo a settembre, ma non per parlare, occorre agire e occorre farlo al più presto e questo non è certo compito di ConfcommercioPisa”.


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