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Attualità martedì 18 novembre 2014 ore 16:12

Assegni di risarcimento ai medici specialisti

Consegnati nella sede dell'ordine provinciale gli assegni di adeguamento economico durante la scuola post-laurea. La vicenda risale agli anni Ottanta



PISA — Ancora sentenze favorevoli e ancora rimborsi milionari per i medici specialisti. I Tribunali di tutta Italia continuano a dar ragione a chi presenta ricorso per non aver ricevuto l’adeguato trattamento economico durante la scuola post-laurea nel periodo compreso tra il 1982 e il 2006.

E oggi – nella sede dell’OMCeO di Pisa – sono stati consegnati oltre 3 milioni di euro a diverse decine di ex specializzandi, tutelati da Consulcesi. A fare gli onori di casa il presidente dell’Ordine provinciale Giuseppe Figlini che si dice “lieto per il risultato raggiunto dagli ex specializzandi, oggi rimborsati qui nella nostra sede provinciale”, ma guarda anche ai camici bianchi del futuro. “In questa due giorni, ed è il primo caso in Italia – dichiara – una delegazione di oltre 100 giovani medici di Pisa e di tutto il resto della Toscana si sta confrontando proprio nella nostra sede grazie alla consulenza offerta dai legali Consulcesi. Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa per trovare la soluzione, con le condizioni economiche migliori, per affrontare e risolvere il problema creatosi con il pasticcio dei test di ammissione alle scuole di specializzazione”. E dopo Pisa, sono già tanti gli OMCeO che chiedono a Consulcesi incontri per i giovani.

La vicenda risale agli inizi degli anni Ottanta, quando furono promulgate le direttive europee che imponevano a tutti gli Stati membri di corrispondere il giusto compenso ai medici durante gli anni della scuola di specializzazione in medicina. Nonostante l’obbligo entrasse in vigore all’inizio del 1983, lo Stato italiano non ha corrisposto le borse di studio dovute ai medici immatricolatisi tra gli anni accademici 1982-1983 e 1990-1991. Più di recente si è aperto anche un secondo fronte per coloro che si sono iscritti tra il 1994 e il 2006. In quest’ultimo caso le borse di studio sono state pagate, ma non comprendevano il riconoscimento della rivalutazione periodica, delle coperture previdenziali e assicurative e delle differenze contributive. Il mancato adempimento ha creato un enorme contenzioso di fronte ai tribunali di tutta Italia da parte dei camici bianchi ingiustamente discriminati.


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