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Attualità giovedì 07 luglio 2022 ore 13:30

Fondazione Sipario Toscana, allarme per i conti

La platea del teatro di Cascina

Il teatro cascinese ha chiuso il bilancio 2021 in pareggio ma chiede nuovi sostegni per affrontare le difficoltà economiche. In arrivo fondi dal Pnrr



CASCINA — Il presidente Riccardo Cateni, la vicepresidente Claudia Del Lungo e il consigliere Andrea Paganelli hanno commentato la chiusura del bilancio 2021 in pareggio da parte del Cda della Fondazione Sipario Toscana, esprimendo soddisfazione per un risultato "conseguito in un periodo di notevole difficoltà, ma grande incertezza per il futuro della struttura se l’ente fondatore non si attiva per preservarla". Sul futuro, tuttavia, aleggiano pesanti ombre.

"Fin dal nostro insediamento, - ha ricordato il presidente Cateni - in condivisione con l’amministrazione comunale, abbiamo adottato un approccio di tipo scientifico, scevro da logiche politiche, dinamiche locali, e caratterizzato da rigore e metodicità, allo scopo di ottenere un piano di rilancio credibile per la Fondazione Sipario Toscana onlus. La macchina ha da subito mostrato evidenti necessità di cambiamento, e la contingente situazione pandemica ha fortemente condizionato lo svolgimento dell’attività per tutto il 2021: è stato possibile iniziare con l’attività aperta al pubblico solo a maggio 2021, mentre da settembre le attività sono ripartite regolarmente ma con forti riduzioni in termini di presenze".

"Nonostante questo quadro complesso - ha quindi sottolineato il presidente -, la Fondazione non ha comunque smesso di proporre un’offerta culturale che potesse caratterizzarla non solo in ambito regionale ma soprattutto in ambito nazionale, con ampio successo di pubblico. Nel già citato quadro di incertezza, si è dovuta sommare la condizione di vetustà della struttura e dell’impiantistica, che ha più volte nel corso dell’anno costretto l’ente a dover intervenire in emergenza per garantire la continuità dell’attività e la corretta fruibilità degli spazi, purtroppo tali spese non possono essere rimborsate dalla proprietà alla Fondazione, sarebbe perciò auspicabile una valutazione in merito all’aumento del contributo annuale, rimasto inalterato da oltre 15 anni. Inoltre, il bilancio è reso particolarmente rigido, con conseguente forte limitazione di liquidità, da impegni contrattuali a lungo termine (già in essere al momento della nostra nomina) e dal mutuo, sospeso per tutto il 2021 ma comunque gravoso (oltre 15.000 euro mensili)".

Nel prossimo futuro, dunque, si prevedono difficoltà economiche. Così Cateni: "Nel 2022 Sipario si troverà ad affrontare problemi economici strutturali rilevanti in due direzioni principali: da un lato per la crescita esplosiva dei costi per forniture energetiche comune a tutti i settori industriali, dall’altro per la riattivazione dopo la sospensione COVID dei ratei di pagamento del finanziamento a rimborso pluriennale acceso presso la Banca di Lajatico. Infine, con il 2022 è ripartito il meccanismo di rimborso delle rate del finanziamento; attualmente rimangono da rimborsare circa 420mila euro, che corrisponderanno per il triennio 2022/2024 ad un impatto sul conto finanziario di 145mila euro annui, ai quali la Fondazione non sarà in grado di far fronte con i mezzi propri senza ricorrere a tagli drastici (e negativi) sull’attività e le iniziative culturali".

"Appare indispensabile - questo l'auspicio del presidente della Fondazione - procedere ad una rimodulazione del finanziamento attraverso un tempestivo rinnovo della convenzione Sipario-Comune ed una successiva revisione della convenzione con la banca, con una conseguente spalmatura della somma da rimborsare fino al 2030, in modo da rendere sostenibili per il conto economico le quote del rimborso, riducendole da circa 140mila a 48mila euro. La programmazione delle attività dovrà quindi conciliarsi con le politiche di stabilizzazione della situazione patrimoniale, con la riorganizzazione aziendale e con gli interventi di recupero della struttura e dell’impiantistica, che dovranno essere programmati nel tempo in modo organico e funzionale".

Per tali ragioni, è stato elaborato un primo piano di interventi strutturali per il risanamento ed efficientamento energetico, che ha consentito anche la partecipazione ai bandi del Pnrr e di eco efficientamento per le sale teatrali, e che ha ottenuto, pochi giorni fa, la cifra massima finanziabile di 650mila euro dal bando “Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei” indetto dal Ministero della Cultura e finanziato dall’Unione Europea (“Next Generation UE”). "Stiamo inoltre effettuando una valutazione per attivare il Superbonus 110% - ha aggiunto Cateni -. La realizzazione degli interventi, ove finanziati, consentirebbe un abbattimento delle spese gestionali (quasi il 50%). Rispetto agli stessi interventi, è stato elaborato e proposto un primo piano di interventi per circa 300mila euro che dovrà essere finanziato dalla proprietà (Comune di Cascina e Provincia di Pisa) per la risoluzione di notevoli problematiche nel breve periodo".

"Infine - hanno riferito Cateni, Del Lungo e Paganelli -, abbiamo preparato l’iter per la registrazione e formalizzazione del marchio, (proseguito nel 2022) che, una volta completato, permetterà il recupero di parte del deficit patrimoniale già a partire dal 2022. A prescindere dalla natura delle problematiche che affliggono la struttura, riteniamo che la Fondazione sia una risorsa inestimabile per il territorio cascinese: ciò che il Comune investe su di essa, è capace di triplicarlo intercettando contributi Ministeriali e Regionali, distribuendo tale ricchezza sul territorio. Tali traguardi potranno essere raggiunti solo intraprendendo un percorso condiviso con l’amministrazione comunale, che a nostro avviso non può non mettere la Fondazione al centro delle proprie politiche di sviluppo, inserendola nei tavoli di co-programmazione e di co-progettazione ed utilizzandola come strumento organizzativo-amministrativo per le proprie attività culturali".

"Cascina non può permettersi di perdere una struttura di tale livello - hanno concluso da Fondazione Sipario Toscana -, capace di caratterizzarla non solo in Regione, ma anche in ambito nazionale ed internazionale, e chiede l’impegno della proprietà di attivarsi fin da subito su patrimonio e struttura in primis, in modo da permettere all’ente di lavorare con serenità e prospettiva".


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