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Cronaca martedì 04 febbraio 2014 ore 18:30

Da tutto il mondo alla Normale per fermare l'invecchiamento

A Pisa saranno sintetizzati gli studi effettuati sull'animale con il ciclo di vita più breve



PISA — La sua aspettativa di vita è limitata: meno di 3 mesi in Natura, che ne fanno tra i vertebrati l’animale con il ciclo più breve di nascita-crescita-invecchiamento-morte. Il Nothobranchius furzeri è un pesce del Mozambico, da anni al centro delle ricerche di laboratori di tutto il mondo che sperano di riuscire a stabilire i meccanismi genetici e cellulari che regolano l’invecchiamento. Ora un pool di scienziati da Asia, Stati Uniti ed Europa si ritroverà alla Scuola Normale dove verranno riportati per la prima volta i risultati della mappatura del genoma del Nothobranchius per discutere le implicazioni biologiche dei nuovi dati.

Nothobranchius furzeri è un piccolo pesce che vive esclusivamente nelle pozze temporanee che si formano durante la stagione delle piogge nel sud del Mozambico. Quando le pozze si seccano, tutti i pesci muoiono e sopravvivono solo le uova incistate nel fango secco. Dieci anni fa, Alessandro Cellerino della Scuola Normale Superiore ed il suo gruppo di ricerca hanno mostrato che questi pesci esotici sono i vertebrati dalla vita più breve, ed anche in laboratorio vivono pochi mesi, mostrando un ciclo vitale completo ma accelerato.

Ma è stato dimostrato che l’invecchiamento di Nothobranchius furzeri può essere rallentato da sostanze naturali: l’interesse per questi pesci non è quindi legato solo a una curiosità zoologica, quanto alla possibilità unica di facilitare lo studio dei processi che regolano il ciclo di vita degli organismi superiori grazie a un prezioso modello animale.

In questi dieci anni, oltre venti laboratori nel mondo hanno stabilito colonie di Nothobranchius furzeri nella convinzione che, grazie alla loro breve aspettativa di vita, questi pesci possano accelerare il progresso della conoscenza sui meccanismi genetici e cellulari dell’invecchiamento. Il simposio alla Normale, “From bush to bench: 10 years of Nothobranchius furzeri as a model system in Biology” riunisce per la prima volta i ricercatori che al pesciolino tropicale hanno dedicato i propri studi, per presentare i dati più recenti sulla biologia e sul genoma.

Il Simposio è il primo di una serie di tre Simposi che il Laboratorio di Biologia della Scuola Normale Bio@SNS organizza per presentare al mondo le proprie linee di ricerca. Il Laboratorio, che è stato rifondato nel 2013 ed è diretto dal professor Antonino Cattaneo, si inserisce nella tradizione di Neuroscienze della scuola pisana ma rappresenta anche il luogo dove nuove idee e programmi di ricerca in ambito biologico vengono incubate, prima di essere proposte come nuove linee di ricerca per la Scuola Normale Superiore. Gli altri Simposi si svolgeranno nei prossimi mesi e avranno per tema ricerche sull’Alzeheimer e l’immunologia.


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