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Politica lunedì 28 settembre 2015 ore 12:40

"Ecco la città del commercio abusivo"

Antoni: "Soldi trasferiti su conti correnti dimostrano che il fenomeno è radicato". Grassini: "Inaccettabili gli insulti alle forze dell'ordine"



PISA — "Pisa è diventata la città del commercio abusivo". La consigliera comunale per il movimento 5 stelle Valeria Antoni denuncia un "proliferare di vendite abusive tali da destare la preoccupazione di gran parte della cittadinanza".

"Una situazione -prosegue l'esponente grillina- che la polizia municipale si trova ad affrontare con le armi spuntate".

Sulla questione il movimento presenta in Consiglio comunale la richiesta di un punto all'ordine del giorno. "La speranza -commenta Antoni- è che il dibattito renda consapevolizzi gli amministratori"

"Come forza politica -commenta- abbiamo denunciato da tempo la presenza preoccupante di un commercio abusivo in zone ben precise della città; abbiamo denunciato quanto la disposizione sul territorio e le modalità di vendita siano simili a quelle delle organizzazioni malavitose e abbiamo perfino denunciato come, con ritmi regolari le transazioni economiche siano incanalate in conti correnti precisi facendo pensare che non si tratti di un fenomeno estemporaneo, ma ben radicato e organizzato".

Ma secondo la consigliera pentastellata "i venditori abusivi sono l'ultimo anello di una catena ben più grande che trova maglie larghe nella legge Bossi Fini e nel buonismo di certe associazioni che si occupano dell'accoglienza con occhi sornioni".

"Il cittadino- dice Antoni- non tollera più di essere sbrigativamente etichettato come razzista. Abbiamo assistito allo svuotamento progressivo delle mansioni degli agenti di polizia municipale, con le ordinanze estive che relegano le loro competenze a materia di viabilità".

Stessa linea di pensiero adottata da Confcommercio. Federica Grassini, presidente dell'associazione dei categoria, sostiene il lavoro delle forze dell'ordine, impegnate in questi giorni nel sequestro della merce contraffatta: “Deve essere ripristinata la legalità e recuperato il rispetto delle leggi e delle norme. Per troppo tempo sono state tollerate situazioni di illegalità, tanto da diventare ormai una abitudine, che sfocia in atteggiamenti paradossali di difesa per chi commette reati e di sfida e di insulto per chi difende e tutela la legge. Per questo motivo la gente ormai fatica a percepire come un reato questo fenomeno, ignorando il fatto che dietro questi venditori, ultimo anello della catena, si nasconde un vasto fenomeno criminale di portata internazionale. La direzione intrapresa è quella giusta, occorre andare avanti risolutamente”.


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