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Lavoro sabato 12 luglio 2014 ore 11:50

Edilizia, "il prossimo passo sono i licenziamenti"

Fatturato e occupazione continuano a scendere. E Cna evidenzia: "Ritardi nei pagamenti e strategie miopi, come le gare al ribasso"



PISA — Crolla l'edilizia in provincia di Pisa nel 2013. Secondo i dati di Camera di Commercio, il fatturato è calato del 7,8% che diventa del 9,3% per le ditte artigiane.

Giù anche l’occupazione del 5,5%, ma che diventa del 7,5% se si guardano le ore lavorare (dati Cassedile) con una ulteriore riduzione dell’1,6% anche del numero delle ditte attive. Con la prospettiva di licenziamenti, esuberi e ristrutturazioni di personale dopo le ferie. 

Con la fine della cassaintegrazione poi le conseguenze sociali saranno ancora più pesanti. “La Cna il 3 aprile ha lanciato un segnale di allarme con la grande manifestazione dei caschi gialli – ricorda il presidente provinciale Cna Pisa Andrea Zavanella -. Mille persone, con 300 mezzi, con slogan e striscioni, con i caschi gialli e i fischietti, hanno chiesto lavoro vero e non lavoro nero. Hanno chiesto di poter competere alla pari avendo finalmente una pubblica amministrazione che funzioni, capace di decidere, che metta in condizione le imprese di lavorare e non di arretrare sempre di più. Con il mercato privato in frenata (nonostante gli incentivi fiscali) per molte imprese una speranza di tenuta era data dagli appalti pubblici. Ma anche in questo settore oltre ai ritardi nei pagamenti si continuano a vedere strategie miopi: gare al massimo ribasso vinte spesso da imprese che vengono da fuori Regione, talvolta anche sui lavori affidati in somma urgenza ed infine inviti a pioggia anche per gare di piccoli importi. È noto ai nostri imprenditori come la nostra provincia veda attive ditte di tutta Italia mentre in territori anche vicini (Lucca e Livorno, per esempio) sia praticamente impossibile per le nostre imprese anche semplicemente essere invitate. Non è nostro compito giudicare chi operi più correttamente ma il risultato è che il nostro tessuto produttivo è ormai allo stremo e le ditte locali sfinite oggi presentano il conto”.

“Non sarà più un problema nostro – dicono Barbara Vannini presidente Cna Unione Costruzioni Pisa e Marco Ammannati presidente Cna Unione Impianti Pisa -. Il prossimo passo sono i licenziamenti e ci dispiace perché i nostri dipendenti sono le nostre imprese. Dopo aver sostenuto 6 anni di crisi di fronte alla mancanza di possibilità future di lavoro, congiuntamente alla stretta creditizia, ci troviamo, nostro malgrado a dover valutare anche scelte imprenditoriali sofferte come quella della riduzione del personale. Una scelta faticosa, non indolore e non abituale poiché come più volte evidenziato le maestranze sono state formate attraverso anni di attività e sono il cuore pulsante delle nostre imprese. È chiaro a tutti infatti che senza dipendenti la ripresa non potrà essere agganciata nemmeno volendo... e nel frattempo le banche non concedono più mutui a chi vuole comprarsi casa e il mercato privato resta fermo”.


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