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Politica lunedì 01 giugno 2015 ore 20:48

Fontanelli esprime la sua delusione

"Bene Rossi,ma la sconfitta del Pd in Liguria brucia. Sono deluso per il risultato di Nocchi:la nostra battaglia politica, purtroppo, non ha convinto"



PISA — Cosi scrive il parlamentare pisano sul suo sito

I risultati delle elezioni regionali non sono esaltanti. Il 5 a 2 riconferma l'equilibrio numerico precedente, ma la sconfitta del PD in Liguria brucia. Il dato politico comunque più rilevante è la crescita dell'astensionismo e, al suo interno, di una vasta area di elettori di sinistra. Alle europee il non voto penalizzò il centrodestra e ora, alle regionali, ha penalizzato di più il PD. È questo, credo, il tema che merita un'attenzione primaria. L'analisi del voto va fatta con tutti i dati e innanzitutto i valori assoluti, perché le sole percentuali non rappresentano esattamente la realtà. Per quanti mi riguarda cercherò di farla nei prossimi giorni.

Intanto congratulazioni a tutti gli eletti, Presidenti e consiglieri del PD. Particolarmente in Toscana. Rossi non aveva avversari credibili e ha vinto a mani basse. L'unica cosa storta è la crescita della Lega, che qua e là ha raccolto anche qualche nostro elettore sulla base di posizioni di chiusura versi gli immigrati e la pratica della solidarietà. Ma è un problema più culturale che politico. Molto meno contento sono per l'esito del voto di preferenza nella nostra provincia. Anzi, la delusione è proprio forte. Io ho fatto la battaglia con e per Francesco Nocchi, insieme ad altri. Le otto candidature pisane erano molto competitive, non c'è stata una scelta di indicazioni prioritarie del partito, se non quella dei capilista decisa dalla direzione regionale. E, di fatto, ogni candidato ha fatto la campagna per conto proprio. Non ce l'abbiamo fatta. Francesco è arrivato quarto. La nostra battaglia politica non ha convinto, non ha trovato le adesioni necessarie. Le ragioni sono indubbiamente diverse e saranno oggetto di un attento esame. Ma un segno politico credo che sia chiaro: anche nei nostri elettori, in un contesto di forte malessere verso il sistema politico, prevale una richiesta dì novità rispetto alla continuità. E ciò si riverbera anche sui gruppi dirigenti. Certo questo non significa che le reti organizzate di relazioni non contano. Contano eccome! Semmai è il concetto e il peso del partito che conta molto di meno. Ma è indiscutibile la domanda di nuovo che sta nel successo di Alessandra Nardini. In questo senso sento di essere anch'io, più di altri, parte in causa di questa sconfitta, facendo parte del gruppo dirigente da un po' di tempo, e mi dispiace molto per Francesco che invece merita di essere ringraziato per il suo limpido impegno e per il suo costante richiamo al PD come soggetto collettivo, come squadra. Stamani Nocchi ha annunciato le sue dimissioni da segretario provinciale. Un gesto chiaro verso cui bisogna manifestare rispetto e apprezzamento.

Ora si apre una fase nuova che porterà alla formazione di un nuovo gruppo dirigente a cui saranno affidati i compiti e le responsabilità per tenere insieme un partito composito, che ha bisogno di ritrovare le condizioni per un nuovo radicamento sociale. Una sfida difficile e non scontata, che non può vivere e svilupparsi sulla base dell'ombra riflessa di un leader nazionale, come in un certo senso dimostrano anche i risultati della Liguria.


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