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Attualità giovedì 07 agosto 2014 ore 16:13

I dromedari di San Rossore all'inaugurazione

Arrivati i tre animali che l'Agesci ha donato al Parco. Saranno nei pascoli della Tenuta e dormiranno a Boschetto. In attesa di nuovi nati



PISA — Le due femmine e il maschio di dromedario sono a San Rossore. Non senza una capatina in Piazza dei Miracoli, visto che Pisa, da oggi, sarà casa loro.

Inizia così la giornata di inaugurazione della Route nazionale Agesci, che alla città che li ospita e al Parco hanno voluto lasciare questo omaggio: gli animali arrivano da altri parchi e riserva. 

Gli animali saranno utilizzati per il trasporto e anche come aiuto per ripulire le spiagge, come già avveniva.

Questo primo nucleo sarà ospitato nei pascoli della Tenuta, nelle vicinanze dei cavalli (circa 50) e dei bovini (al momento oltre 200), che da sempre popolano San Rossore pur essendo sempre stati poco visibili al pubblico. Anche le stalle costruite di Boschetto nell’Ottocento proprio per i dromedari, anziché finire in disuso, torneranno ad ospitarli in una prima fase.
Come annunciato nei mesi scorsi, uno degli obiettivi della reintroduzione dei dromedari, oltre ai già citati aspetti storico-culturali, è quello di aprire la zona agricola di San Rossore, sinora mai utilizzata nelle attività di promozione turistica, alle visite del pubblico, con attività didattiche che abbiano lo scopo di spiegare il ruolo ecologico e socioeconomico di queste razze animali: bovini biologici da carne col mucco pisano in prima linea, cavalli da lavoro Tiro Pesante Rapido e cavallini “monterufolini” in estinzione, ai quali oggi si aggiungono i dromedari e, presto, anche le vacche di razza maremmana, presenti nella tenuta in passato. 

Molto presto nei pascoli di Piaggerta sarà dunque possibile incontrare questi splendidi animali, in un’area particolarmente adatta a loro per il clima favorevole ed il terreno sabbioso.

La clinica di veterinaria dell’Università di Pisa, che si prende cura del patrimonio zootecnico del Parco, garantirà anche il benessere e la sicurezza sanitaria dei dromedari. La loro storica presenza anche nella zona di Coltano, ha garantito il mantenimento di una certa tradizione anche per quanto concerne gli aspetti veterinari, tanto che Francesco Camillo dell’Ospedale didattico veterinario di San Piero a Grado, ha già assicurato la propria assistenza persino nel programma di fecondazione artificiale delle femmine, per lo sviluppo del gruppo di animali della Tenuta. Presto quindi, è auspicabile anche qualche nascita di piccoli a San Rossore.


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