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Politica lunedì 27 ottobre 2014 ore 16:40

Mazzeo: "Alla Leopolda il Pd del futuro"

Matteo Renzi con Antonio Mazzeo

Il responsabile dell'organizzazione del Pd Toscana commenta la prima edizione della kermesse fiorentina con Matteo Renzi presidente del consiglio



PISA — Il giorno dopo la chiusura della prima 'Leopolda di governo', quella dei numeri da record in termini di partecipazione, 19.000 persone, e copertura mediatica. 200 giornalisti accreditati, intervistiamo Antonio Mazzeo, il responsabile organizzazione del Pd Toscana. Un ingegnere imprenditore che il progetto politico di Matteo Renzi lo ha sposato in tempi non sospetti e poi lo ha condiviso passo dopo passo, lavorando nel Pd dalla prima Leopolda del 2010 a quella appena conclusa.

Mazzeo, come è andata la prima Leopolda con Renzi premier?

E' andata benissimo, anche perché la Leopolda  è il momento in cui si torna a casa, per ricaricarsi di tanta energia e continuare a lavorare per costruire un'Italia diversa. La Leopolda è sempre stata un grande spazio di partecipazione, un laboratorio di idee e progetti, alcuni dei quali stanno trovando una concreta realizzazione, dalla dichiarazione dei redditi precompilata alle riforme istituzionali al Jobs Act. La nostra sfida è continuare su questa strada.

Ha visto il presidente del Consiglio, che cosa vi siete detti?

Sono stato con Matteo per tre giorni e non l'ho mai visto così carico, così convinto e fiducioso che sia possibile cambiare l'Italia. Siamo nati come sognatori in un momento storico in cui la politica era bloccata, paralizzata. Il nostro obiettivo è dimostrare che speranza, sogni e futuro sono parole declinabili finalmente anche come azioni di governo e di legge. Dobbiamo restituire all'Italia la fiducia in se stessa. 

Nel suo intervento finale Renzi ha parlato di politica estera, Europa ma soprattutto di lavoro. Perché questa scelta?

Lavoro e uguaglianza sociale non sono temi esclusivi di chi scende in piazza a protestare ma appartengono anche a chi fa proposte per governare il paese. L'idea di ambientare questa edizione in un garage nasce dall'importanza che diamo alle start up, a chi si mette in gioco per realizzare idee e progetti. Fra gli interventi sul palco mi ha colpito quello del ministro Poletti quando ha parlato dei pit stop, di come oggi un cambio gomme in Formula 1 si faccia in due secondi. Il mondo è cambiato, richiede risposte sempre più veloci. Anche la politica deve dare risposte rapide per stare al passo con i tempi. Credo che il popolo della Leopolda interpreti questa esigenza e rappresenti il vero spirito di un partito come il Pd, un partito fondato sul lavoro, sull'unità e sull'uguaglianza sociale ma non ancorato al passato. Un partito che lavora guardando al futuro.

Renzi ha attaccato duramente gli esponenti della minoranza del Pd che hanno definito la Leopolda 'imbarazzante'. Una nuova spaccatura?

Io non credo che si debba parlare di spaccatura. Credo invece che un partito come il Pd debba tenere al suo interno anche le istanze di chi protesta. E' necessario ascoltare chi è andato in piazza e confrontarci sui contenuti dei provvedimenti di legge, come il contratto a tutele crescente e la riforma degli ammortizzatori sociali. Possiamo confrontarci anche sull'articolo 18 ma tenendo distinte le questioni tecniche da quelle politiche. L'articolo 18 non deve diventare un cavallo di Troia. Sulle questioni tecniche possiamo discutere per trovare le soluzioni. Ma dal punto di vista politico, alla fine ognuno  deve assumersi le proprie responsabilità. E per quanto ci riguarda, noi non torniamo indietro".


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