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Cronaca mercoledì 18 giugno 2014 ore 15:57

Oltre 3 milioni per ticket evasi in Asl 5 e Aoup

Dopo i controlli della Guardia di Finanza, sono stati segnalati alla Corte dei Conti alcuni dirigenti e operatori



PISA — Più di 3 milioni di euro. È il danno erariale che la Guardia di Finanza attribuisce ad alcuni operatori della sanità pisana che non avrebbero accuratamente messo in atto pratiche per il recupero di ticket evasi. 

Tutto è iniziato a marzo dello scorso anno, quando i Finanzieri di Volterra hanno iniziato a incrociare i numerosi dati acquisiti nelle strutture sanitarie di Asl 5 e Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana con quelli contenuti nel “database” in uso all'Ente per i servizi tecnico-amministrativi di Area Vasta istituito nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale Toscano per gestire i sistemi informativi.

Dagli accertamenti eseguiti, secondo i Finanzieri, è emersa una grave negligenza per danno erariale a carico di diversi dirigenti e operatori delle strutture sanitarie oggetto di accertamento, in quanto non hanno adottato secondo tempistiche adeguate, idonee misure preventive e correttive per la risoluzione delle fattispecie di evasione dei ticket e per questo, al termine dei controlli, sono stati segnalati alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Firenze per i profili di responsabilità erariale emersi a loro carico.

Il danno erariale accertato a carico del Servizio Sanitario Regionale, dal 2008 al 2013, supera i 3 milioni di euro per il mancato incasso di circa 70mila quote di compartecipazione alla spesa sanitaria (i ticket, appunto), somme dovute dai
cittadini per visite specialistiche e prestazioni erogate in regime di pronto soccorso considerate erroneamente come esenti o per le quali non è stato comunque richiesto il pagamento del ticket.
Le strutture sanitarie, da maggio, hanno adottato una procedura "tampone" in attesa della realizzazione di un progetto di personalizzazione software per la gestione del ticket unificato che consentirà di registrare, attraverso
l’attivazione di canali bidirezionali, le posizioni debitorie, i pagamenti effettuati e
rilevare situazioni di insoluto in modo strutturato ed in tempo reale.

L'Asl 5, intanto, "fa presente che l’importo attribuitogli dalla Finanza è di 215mila euro. La direzione aziendale sottolinea che, in buona parte, tale importo è già stato recuperato grazie ad azioni messe in atto da tempo per sanare le situazioni pregresse, dovute a un mancato allineamento dei sistemi informatici, che impedisce una verifica incrociata e contestuale. Per tale motivo l’Asl 5 ha già chiesto i preventivi per allineare i sistemi informatici e ha, da un punto organizzativo, attivato un gruppo di lavoro dedicato al recupero crediti da ticket".

"Le indagini - precisa l'Aoup - hanno coinvolto l’area del pronto soccorso, oggetto, negli ultimi anni, di strutturali cambiamenti logistici e informatici, in un contesto normativo in continua evoluzione. È doveroso inoltre ricordare che le prestazioni di pronto soccorso sono le uniche oggetto di pagamento solo al termine del percorso assistenziale dato che, solo in quel momento, è attribuito un codice di dimissione in base al quale viene calcolata l’eventuale somma dovuta dal cittadino. La cifra complessiva riportata dalla Guardia di Finanza non è calcolata sulla base del solo contributo di accesso al pronto soccorso, dovuto e non riscosso, ma deriva da calcoli estremamente complessi che investono aspetti diversi dell’accesso e pagamento delle prestazioni sanitarie, in particolare: accettazione, computo e pagamento di ticket ed eventuali prestazioni aggiuntive, accertamento esenzioni e compensazioni fra aziende sanitarie.

Proprio per questo i dati che emergono richiedono di essere valutati con attenzione dall’Azienda al fine di fornire agli organi competenti eventuali ulteriori informazioni che crediamo possano portare ad un chiarimento della problematica contestata. Si conferma comunque che l’Azienda, da tempo, sta adottando misure che consentono un maggior controllo dei flussi nonché la possibilità di andare a recuperare somme dovute e non ancora incassate".


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