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Cronaca giovedì 27 novembre 2014 ore 15:30

Pediatri, via agli interrogatori

I difensori dei medici coinvolti hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Parla l’avvocato dei pisani Petri e Ghionzoli



PISA — “Abbiamo chiesto la revoca perché riteniamo di non avere commesso gli illeciti che ci vengono contestati dal 2005 a oggi. Abbiamo prodotto un’accurata documentazione dalla quale si evince che Petri e Ghionzoli non solo non hanno mai dato alcuna indicazione alle mamme ad acquistare il latte artificiale, ma anzi dai loro report si evincono percentuali di allattamento al seno tra le loro assistite addirittura superiori alla media nazionale". Queste le parole dell’avvocato Stefano Ercoli, difensore dei due pediatri pisani, Maurizio Petri e Claudio Ghionzoli, nei guai dopo lo scandalo del latte in polvere.

Per loro, come per tutti gli altri medici coinvolti, i rispettivi difensori hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari, in virtù del provvedimento di sospensione deliberato dall’Asl5 di Pisa. Gli interrogatori di garanzia dei pediatri accusati di corruzione e di atti contro il proprio dovere d'ufficio per avere dato indicazioni alle mamme di allattare i propri figli con latte artificiale e non materno in cambio di benefit ricevuti dalle case farmaceutiche stanno procedendo dalla prima mattina di oggi, giovedì 27 novembre. Alcuni di loro hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, mentre altri hanno sostenuto l’interrogatorio.

“Noi abbiamo risposto e respinto ogni addebito fornendo precise prove documentali - ha spiegato l’avvocato Ercoli – e abbiamo subito prodotto un’istanza di revoca della misura cautelare. Siamo fiduciosi”.

Alcuni dei medici indagati dopo il colloquio con il gip Guido Bufardeci hanno lasciato il tribunale senza fare dichiarazioni. Solo Petri ha commentato: “Non meritavo questo trattamento e lo posso dire forte”. A suo favore, così come per Ghionzoli, erano nati nei giorni scorsi nati gruppi spontanei di sostegno sui social network e una petizione sottoscritta dai loro assistiti all’ambulatorio di Navacchio.


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