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Attualità lunedì 10 luglio 2017 ore 09:06

"Camp Darby, riapriamo il confronto"

Andrea Pieroni

Il consigliere regionale Andrea Pieroni ha presentato una mozione che impegna la giunta a rilanciare il dibattito e coinvolgere anche il Governo



PISA — “Quali sono le reali prospettive della base di Camp Darby?" A porsi questa domanda è il consigliere regionale Andrea Pieroni, che spiega: "Dobbiamo lavorare per trovare la risposta insieme, enti locali, Regione e Governo"

Raccogliendo le sollecitazioni locali ed in particolare l’ordine del giorno votato dal Consiglio comunale di Pisa, il consigliere regionale ha deciso di porre nuovamente l’attenzione della giunta regionale sull’argomento. "Sono convinto - sottolinea Pieroni - sia importante avviare presto un percorso di confronto che vada verso il graduale ritorno dell’area nella piena disponibilità dell’Italia e delle comunità del territorio”.

La mozione di Pieroni, sottoscritta anche dalla capogruppo di Mdp Serena Spinelli, impegna la giunta regionale a mettere in atto tutte le iniziative possibili nei riguardi del Governo nazionale al fine di "Comprendere quali siano le reali prospettive operative dell’insediamento militare di Camp Darby nell’ambito di uno scenario internazionale in rapida evoluzione; e rilanciare un dibattito e un confronto tra le istituzioni locali in relazione all’ avvio certo di un percorso, per anni auspicato, di graduale ritorno dell’area di Camp Darby nella disponibilità dell’Italia e delle comunità del territorio".

“Le motivazioni che mi hanno spinto a proporre questo atto – prosegue Pieroni – sono molteplici: innanzitutto, definire le prospettive di Camp Darby è importante per avere un quadro più chiaro possibile del futuro dei civili impiegati nella base, che ad oggi sono circa 400; poi perché la scadenza prevista dal piano di riorganizzazione Usa entro la quale decine di ettari di superficie torneranno sotto il controllo italiano è fissata per il 2019 e non è dunque poi così lontana; infine, perché auspico che la realizzazione del progetto del nuovo tratto ferroviario sia portata avanti guardando alla sicurezza della mobilità, ma anche con un chiaro piano per il futuro”.

“Ma – conclude Pieroni - oltreché occuparsi del progetto che riguarda la realizzazione della ferrovia, è importante dunque interrogarsi su quale sia, oggi, la reale funzione della base di Camp Darby nel nuovo scenario internazionale. Perché interessarsi del progetto considerandone solo l’impatto ambientale e non il resto, come ha fatto qualcuno nei giorni scorsi, è un po’ fare come chi si ferma a guardare il dito senza accorgersi che punta alla luna”.


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