"Corse in notturna, a rischio habitat e natura"

L'associazione Italia Nostra contro la possibilità di estendere alle ore notturne le attività dell'ippodromo: "Rischio di turbare la quieta del parco"

PISA — La sezione pisana di Italia Nostra, l'associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del Paese, boccia l'ipotesi di dotare l'ippodromo di San Rossore di un'illuminazione ad hoc per le corse in notturna.

"In un parco ci sono molte opportunità, che in un’area qualunque non sempre sono possibili: ad esempio, si possono fare passeggiate ed escursioni in silenzio respirando aria di buona qualità - hanno scritto - si possono osservare natura e paesaggio, altrove divenuti rari, e vi si possono salvaguardare specie e habitat in pericolo di estinzione. Per ciò che riguarda le attività meno importanti che si fanno nel parco come le scampagnate, le gite al mare, le manifestazioni sportive, gli eventi musicali, artistici e letterari, queste sono da considerare di contorno".

Fare di San Rossore la Coverciano del cavallo, come proposto da alcuni, non è dunque affatto una priorità per l'associazione. "Sono sicuramente piacevoli all’interno di un’area protetta, ma non sono comprese fra le finalità della sua istituzione - hanno aggiunto - le attività collaterali non devono infatti arrecare disturbo alle piante, agli animali e agli habitat che li ospitano. In altre parole, esse devono essere compatibili con il contesto ambientale".

"Sino a ora le corse, svolte solo di giorno, dall’autunno alla primavera, hanno potuto aver luogo in maniera sostenibile con un impatto limitato nel tempo e nello spazio - hanno concluso - se invece venissero effettuate in notturna, la luce, il chiasso e il traffico delle automobili turberebbero la calma che regna nella tenuta dopo il tramonto, senza contare altri elementi di disturbo più sofisticati, che una valutazione d’impatto ambientale descriverebbe nei dettagli. Coloro che ogni volta propongono diversivi alle vocazioni di un parco, semplicemente non sono né pratici, né amanti di tutte quelle attività che trovano la loro migliore realizzazione nelle aree protette".

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