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Attualità lunedì 20 luglio 2020 ore 19:17

Ecco il protocollo contro le infiltrazioni mafiose

Silvia Briani e Giuseppe Castaldo firmano il protocollo di legalità
Silvia Briani e Giuseppe Castaldo firmano il protocollo di legalità

Lo hanno sottoscritto prefetto e direttore generale dell’Aoup. Presente in collegamento video il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese



PISA — Prevenire le infiltrazioni mafiose e i fenomeni corruttivi. E' questo l'obiettivo del protocollo di legalità firmato oggi dal prefetto Giuseppe Castaldo e dal direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana Silvia Briani.

Presenti alla firma, in collegamento video, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e l’assessore alle politiche sociali e alla Sanità della Regione Toscana, Stefania Saccardi.

Presenti anche il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, il sindaco di Pisa Michele Conti, il rettore dell’università di Pisa Paolo Mancarella, i vertici provinciali delle forze di polizia, assieme al capo centro della direzione investigativa antimafia di Firenze Francesco Nannucci e al dirigente dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Livorno- Pisa  Michela Tarabella.

“È un protocollo frutto di un percorso condiviso con l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana che ringrazio per la disponibilità e la collaborazione prestate - ha dichiarato il prefetto Castaldo – e che si inserisce nel solco tracciato dalle più recenti direttive ministeriali, prevedendo un sistema rafforzato di impegni collaborativi tra tutti gli attori coinvolti. Il modello convenzionale consentirà, attraverso una attenta e accurata valutazione di tutti i possibili indicatori di rischio, di anticipare i fenomeni negativi e i tentativi di inquinamento del tessuto economico. Si terrà, altresì, conto delle recenti misure introdotte dal decreto legge nr. 76 del 16/07/2020, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questa iniziativa è l’ulteriore testimonianza della costante collaborazione interistituzionale che caratterizza questo territorio”.

“Siamo consapevoli – dichiara il Direttore generale dell’Aoup, Silvia Briani – che ci sia grande attenzione trattandosi di uno dei più grandi appalti di edilizia sanitaria degli ultimi anni in Italia e soprattutto perché si tratta di un ospedale, la cui vocazione è tutelare la salute delle persone. A maggior ragione la cura è stata massima nella predisposizione di tutti i passaggi durante la procedura di gara. Con questo protocollo ci impegniamo a far sì che anche nel futuro tutte le fasi successive saranno attentamente monitorate nell’interesse dell’intera collettività”.

"La presenza, attraverso i vari rappresentanti, di tutte le articolazioni dello Stato, conferisce particolare importanza e solennità alla sottoscrizione di questo protocollo di legalità che chiama Azienda ospedaliera e Prefettura responsabilità precise, ma impegna tutti noi a svolgere funzioni di vigilanza e controllo ognuno per le competenze che ci sono state affidate dalle leggi e dall’ordinamento – ha dichiarato il sindaco di Pisa Michele Conti dopo aver salutato le autorità intervenute -. La costruzione del nuovo Santa Chiara è un passaggio fondamentale per Pisa che si doterà di uno dei più grandi ospedali del centro Italia. I lavori in corso, dell’importo di circa 500 milioni di euro, danno l’idea della portata dell’operazione. Ma non solo: il raggruppamento di imprese aggiudicatario dei lavori dovrà procedere all’acquisto e alla valorizzazione immobiliare del complesso monumentale del Santa Chiara, una zona di pregio assoluto adiacente alle meraviglie della nostra Piazza dei Miracoli, conosciuta in tutto il mondo. Da qui l’importanza della firma di oggi, per dotarsi di uno strumento specifico per difendere con più forza la legalità e fare opera di prevenzione dei fenomeni corruttivi. Oggi, tutti insieme, rinnoviamo l’impegno comune a combattere ogni tentativo di infiltrazione e ogni forma di criminalità organizzata, costruendo un argine solido ed efficace contro mafie e organizzazioni criminali".

"La sottoscrizione del Protocollo - ha concluso Conti - arriva un giorno dopo l’anniversario della strage di via D’Amelio, in cui il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta furono assassinati per mano di Cosa Nostra. Pensando a Paolo, una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale, rinnoviamo il nostro impegno come rappresentanti delle istituzioni e da cittadini, citando una delle sue frasi più celebri: La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Nel suo esempio auguro a tutti buon lavoro".


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