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Attualità mercoledì 16 novembre 2016 ore 16:51

L'isola-carcere vista con gli occhi dei detenuti

Gli scatti dei detenuti dell'isola di Gorgona in mostra nello spazio espositivo Sopra le Logge. Il progetto del fotografo Francesco Sinni



PISA — Gli scatti in bianco e nero dei detenuti della casa circondariale dell’isola di Gorgona saranno in mostra dal 19 novembre al 13 dicembre a Pisa, nello spazio espositivo Sopra le Logge adiacente al Comune. L’esposizione, dal titolo Limitrofia, è l’atto conclusivo di un progetto fotografico durato circa due anni, condotto dal fotografo Francesco Sinni assieme ai detenuti della Gorgona, in luoghi dell’isola-penitenziario che normalmente sono a loro interdetti. L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 19 novembre, a partire dalle 18. L’ingresso è gratuito.

Alla Gorgona, isola destinata a colonia penale all’aperto già dal 1869, i cosiddetti “limiti” sono linee immaginarie che delimitano zone vietate dall’Amministrazione penitenziaria, inaccessibili sia per i circa 80 detenuti che vi abitano sia per gli ospiti dell’isola. Il superamento di tali limiti, avvenuto non solo fisicamente grazie al laboratorio di fotografia, ha portato gli autori a vivere una sorta di evasione temporanea, negli stessi luoghi che sono lo specchio della loro vita quotidiana.

Racconta Sinni: "Oltrepassare questi limiti e avventurarsi in luoghi tanto vicini fisicamente quanto lontani, in quanto inesplorati e sconosciuti, ha permesso un approccio molto intimo e autoriale, emozionale ancor prima che fotografico. Il laboratorio di fotografia ha fatto emergere un isolamento più mentale che fisico, e l’evasione che ne è scaturita ha messo in luce interessanti contrasti".

"Insegnare la fotografia ai detenuti non solo è servito loro a rappresentare la propria dimensione, ma ha fatto sì che ogni allievo acquisisse una competenza tecnica dell’utilizzo del mezzo fotografico, che si spera un domani possa tradursi in un’occasione di lavoro -prosegue il fotografo- Inoltre, il laboratorio ha assunto il significato di terapia trattamentale attraverso il racconto fotografico, mentre la scelta della pellicola fotografica in bianco e nero, al posto della moderna tecnica digitale, è stata dettata dal proposito che i detenuti potessero vivere la fotografia come strumento interpretativo delle proprie emozioni mettendosi contemporaneamente alla prova, scattando in maniera ponderata e abbracciando la qualità della parsimonia".

Limitrofia, realizzata con il Patrocinio del Comune di Pisa e grazie alla disponibilità della Casa Circondariale di Livorno sezione distaccata di Gorgona-Isola, della Navale di Livorno, di tutta la polizia penitenziaria e in particolar modo dell'area educativa nei nomi di Giuseppe Fedele e di Angela Dipersia, è però anche e soprattutto il risultato di un enorme gesto di generosità. Il laboratorio fotografico non sarebbe stato possibile senza la donazione delle apparecchiature fotografiche da parte di alcuni soci della Fiaf Toscana (Federazione italiana associazioni fotografiche) rimasti nell'anonimato, mentre tutte le stampe in mostra sono state realizzate grazie al sostanziale contributo di persone che hanno fortemente creduto nel progetto e dello studio Pixel di Pisa.

Francesco Sinni, nato a Terracina nel 1976, vive e lavora a Pisa. Diplomato in fotografia alla scuola Ettore Rolli di Roma, ha svolto numerosi servizi fotografici per il teatro e il cinema e reportage sociali e di ricerca.


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