Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 18:00 METEO:PISA15°  QuiNews.net
Qui News pisa, Cronaca, Sport, Notizie Locali pisa
venerdì 19 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Cosa ha detto Bonelli su Salis prima di ufficializzare la candidatura

Attualità mercoledì 06 novembre 2019 ore 15:05

Il super basilico che cresce in fondo al mare

L’Università di Pisa, partner del progetto l’Orto di Nemo, ha condotto le analisi sul basilico coltivato nelle biosfere al largo della Liguria



PISA — Il basilico coltivato nelle biosfere sottomarine dell’Orto di Nemo è più verde, aromatico e ricco di sostanze antiossidanti rispetto a quello che cresce sulla terraferma. La notizia arriva dall’Università di Pisa dove un team di ricercatori ha avuto il compito di valutare la risposta delle piante a condizioni di vita così particolari come quelle in fondo al mare.

L’Ateneo pisano è infatti uno dei partner scientifici dell’Orto di Nemo, un progetto partito nel 2012 e promosso da Mestel Safety del gruppo Ocean Reef, una società che si occupa di strumentazioni subacquee, con l’obiettivo di realizzare un sistema alternativo di agricoltura per aree in cui le condizioni economiche o ambientali rendono difficile la crescita di specie vegetali a livello del suolo.

Il basilico studiato è stato coltivato in biosfere di metacrilato di alcuni metri di diametro immerse nel mare tra i 6 e i 10 metri di profondità di fronte a Noli, al largo delle coste liguri.

“Un ecosistema così diverso da quello terrestre per pressione, luce e umidità influenza la crescita delle piante, ma anche la loro composizione in termini di metaboliti primari e secondari – ha detto la professoressa Luisa Pistelli del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa - il nostro lavoro è stato quello di valutare la risposta delle piante a queste nuove condizioni ambientali da tre punti di vista, fisiologico, chimico e morfologico”.

Dalla analisi è quindi emerso che il basilico cresciuto nelle biosfere è più ricco di sostanze antiossidanti (polifenoli) e di pigmenti fotosintetici (clorofille e carotenoidi) per catturare meglio la minor luce che riceve rispetto a quella terrestre. È inoltre più ricco di metil eugenolo, l’aroma volatile caratteristico del basilico genovese, rispetto a quello tradizionale che cresce sulla terraferma. Dal punto di vista dell’aspetto non sono emerse differenze morfologiche al microscopio a scansione.

Le analisi sul basilico sono state condotte nei laboratori dei Dipartimenti di Farmacia e Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali, Università di Pisa. Oltre a Luisa Pistelli fanno parte del gruppo di lavoro dell’Ateneo pisano Guido Flamini, Roberta Ascrizzi, Laura Pistelli. Nell’intero progetto rientrano anche Claudia Giuliani del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università di Milano, Claudio Cervelli e Barbara Ruffoni del CREA-Unità di ricerca per la floricoltura e le specie ornamentali (FSO) e infine Elisabetta Princi, Sergio Gamberini, Luca Gamberini, Gianni Fontanesi della Mestel Safety (Ocean Reef Group) di Genova che hanno ideato, costruito e gestito le serre subacquee.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
I Carabinieri hanno denunciato il 18enne dopo averlo beccato in possesso di 72 grammi di hashish e una bilancia elettronica di precisione
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Alberto Arturo Vergani

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Politica

Cronaca

Cultura