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Attualità sabato 23 luglio 2016 ore 15:20

Una scuola di surf per disabili

Prima nel suo in Toscana ha aperto i battenti a Marina di Pisa. Capuzzi (Sds): "Una iniziativa che arricchisce il nostro Litorale"



PISA — “Esperienze così strutturate di scuole di surf per diversamente abili in Italia penso proprio che in Italia non ce ne siano”. Parola di Massimiliano Mattei, livornese di 40 anni disabile da dieci da dieci e fondatore di Happy Wheels, l’associazione impegnata per l’integrazione di chi è costretto a muoversi sulla sedia a rotelle, e coordinatore di Surf for all, la scuola per gli appassionati della tavola per cavalcare le onde che ha trovato casa al Bagno degli Americani. La sede del progetto e dei corsi, infatti, è nella spiaggia attrezzata gestita dalle associazioni Cineclub Arsenale e The Thing che si sviluppa proprio nel tratto di arenile per decenni occupato dallo storico stabilimento balneare della base di Camp Darby, oggi divisa fra un’area completamente libera (corrispondente all’80 per cento della spiaggia) e una parte più piccola attrezzata. Ha aperto ufficialmente i battenti all’inizio di luglio, una volta completati i lavori di risistemazione delle strutture danneggiata da furti e incuria. E praticamente fin da subito ha dato ospitalità alla scuola di Surf 4 All, l’unico progetto del genere lungo tutta la costa toscana: “Che il progetto piaccia e soprattutto svolga una funzione sociale importante nei confronti delle persone con disabilità lo dice la nostra esperienza diretta– racconta Mattei -siamo partiti poche settimane fa e senza fare troppa pubblicità dato che prima volevamo fare un po’ di rodaggio, eppure abbiamo già dieci corsisti”.

Per fissare una lezione è sufficiente contattare i maestri (Stefano 345.2139756 e Massimiliano 328.7445578). Due le tipologie di corsi che possono essere richiesti: uno è il vero e proprio surf per diversamente abili, da praticare  mediante tavole con speciali ausili che possono essere utilizzati anche da sdraiati. L’altra tipologia di corsi, invece, riguardano il cosiddetto Sup, ossia lo Stand up Paddle per disabili: le tavole sono molto più grandi (la scuola ne ha due) e possono essere condotte da seduti con l’ausilio di una sorta di pagaia. Come il Sup per normodotati, si tratta di una via di mezzo fra il surf e la canoa: ci si muove su una tavola e si possono percorrere anche distanze piuttosto lunghe, ma non si può assecondare e cavalcare l’onda. 

“Che sia o meno la prima scuola del genere in Italia, è comunque un’iniziativa di cui siamo orgogliosi perché arricchisce il nostro Litorale di una proposta che mancava e che va incontro ai bisogni dei cittadini più deboli e con maggiore difficoltà favorendone l’integrazione – spiega la presidente della Società della salute Sandra Capuzzi -ecco aerché abbiamo messo quest’iniziativa al centro di un progetto per la promozione dell’attività sportiva in favore dei diversamente abili che abbiamo presentato alla Regione e che siamo fiduciosi possa venire approvato”. 


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