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Attualità lunedì 22 giugno 2020 ore 17:48

"Lungo viale della Cascine non ci sono ciclabili"

L'assessore Massimo Dringoli

L'assessore Dringoli in contraddizione con l'ordinanza della Polizia Municipale. E alla direzione di San Rossore suggerisce parcheggi a pagamento



PISA — L’assessore comunale alla mobilità Massimo Dringoli interviene oggi in seguito alle dichiarazioni del presidente del Parco di San Rossore, Maffei Cardellini, in merito alle modalità di accesso al Parco con lo stop alle auto nei giorni del fine settimana. Un provvedimento a seguito del quale l'amministrazione comunale si è vista costretta, con ordinanza di Polizia municipale, a consentire la sosta, limitatamente ai weekend, anche sulla pista ciclabile di viale delle Cascine, suscitando un vespaio di polemiche politiche

Finché oggi è lo stesso assessore a dire che quella di viale delle Cascine non è una ciclabile. Dunque, viene da chiedersi, l'ordinanza della Polizia Municipale che consente la sosta sulla "pista ciclabile" non è valida? E ancora: non essendo una pista ciclabile, è possibile utilizzarla liberamente per la sosta tutti i giorni? Questioni, queste, che non vengono affrontate dall'assessore alla mobilità, che ha centrato il suo intervento su cosa dovrebbe fare il Parco di San Rossore.

Ma andiamo con ordine. Per Dringoli il problema è sostanzialmente uno soltanto: il divieto di accesso alle auto tranne che per le “categorie deboli” non può essere considerato come "provvedimento definitivo, senza averne prima considerato attentamente le conseguenze ed avere studiato soluzioni alternative". 

"Premesso che si concorda con l’obiettivo che ci si propone, cioè impedire che il Parco sia invaso dalle auto - questa la questione principale per l'assessore -, e sia invece sempre accessibile a chi lo percorre a piedi o in bicicletta, sembra necessario chiarire alcuni punti".

Primo punto, la pista ciclabile. "Attualmente il viale delle Cascine è fiancheggiato in ambo i lati - osserva Dringoli -, nel tratto lungo circa 2.3 km che va da via del Capannone al Ponte delle Trombe, da due strisce delimitate da righe bianche che definiscono due fasce impropriamente chiamate “piste ciclabili”, mai istituite come tali da parte dell’Amministrazione Comunale. Per realizzare una vera pista ciclabile lungo il viale delle Cascine vi sono due possibilità. La prima prevede la realizzazione di una pista esterna alla corsia per i cavalli sul lato nord del viale, quindi in sede propria su terreno da espropriare. Con la seconda, invece, va ridisegnata la suddivisione dell’attuale viale, la cui larghezza complessiva di 9,70 metri consentirebbe la suddivisione in tre corsie, due per le auto ed una per le bici".

Secondo Dringoli la prima soluzione "risolverebbe ogni problema" ma servirebbero circa 800mila euro e due anni di tempo. "La seconda soluzione sarebbe per contro molto più economica e veloce, ma - puntualizza in proposito -, nel caso che si volesse mantenere l’attuale divieto di accesso alle auto, non risolverebbe affatto il problema della sosta delle auto sul viale, che impedirebbero non solo la corsia ciclabile, ma anche una di quelle per le auto".

Secondo punto analizzato da Dringoli, l’autobus per San Rossore. "La richiesta di corse del TPL nel fine settimana per San Rossore è stata avanzata in passato alla direzione del CTT Nord, ma è stata considerata antieconomica, anche valutando che questa ipotesi si prenda in considerazione solo nei giorni di corse all’ippodromo". 

L'assessore ricorda poi che la soluzione degli autobus, vista l'emergenza coronavirus, è ancor meno praticabile e aggiunge: "C’è, piuttosto, da chiedersi se la direzione del Parco intende, o meno, facilitare l’accesso al Parco di migliaia di persone, e, in particolare, come consentire loro l’accesso se a novembre potesse riprendere la stagione delle corse".

Terzo e ultimo punto, la limitazione delle auto nel Parco. Rispetto alla quale l'assessore Dringoli suggerisce una soluzioneall'Ente gestore. "Crediamo che allo stato attuale non si debba vietare l’accesso al Parco a tutte le auto, limitandolo però ai soli parcheggi presso l’ippodromo e quindi ad un numero di utenti corrispondente alla capacità dei parcheggi. Dando diritto al parcheggio, l’accesso con la propria auto potrebbe essere a pagamento, effettuabile anche con tessere magnetiche acquistabili in città e accesso con sbarra comandata elettricamente. Il divieto di accesso a tutte le strade interne al parco al di fuori dei parcheggi dell’ippodromo dovrebbe essere interdetto a tutti disponendo sbarre comandate elettricamente, fatta eccezione per le “utenze deboli” che potrebbero essere dotate di tessere gratuite". 

"Le strade del Parco sarebbero quindi così percorribili solo a piedi o in bicicletta - osserva -, aprendo per queste ultime anche l’accesso da via delle Lenze, attualmente chiuso, che consentirebbe di effettuare un giro più ampio del Parco. Una soluzione di questo tipo permetterebbe di realizzare la pista ciclabile sul viale delle Cascine nella forma più economica e veloce sopra citata, mentre il rifiuto del Parco ad attuarla non potrebbe avere altra conseguenza che la sosta sul viale delle Cascine sulla sedicente 'pista ciclabile' attuale".

"Si è ben consapevoli – conclude l’assessore Massimo Dringoli - che l’attuazione di quanto proposto non potrà essere immediata, anche se i tempi necessari non appaiono eccessivamente lunghi. In attesa che questo possa avvenire, se il Parco intende collaborare alla soluzione del problema e, in particolare, a impedire la sosta sulla ciclabile del viale delle Cascine non potrà che riaprire l’accesso al parco alle auto, limitato ai parcheggi dell’ippodromo e per ora gratuitamente, impedendo con semplici transenne l’accesso a tutte le altre strade. L’analisi dello stato di fatto dimostra che non si può riversare la responsabilità di quanto avvenuto negli ultimi fine settimana alla mancanza di un servizio di autobus o di una vera pista ciclabile, né appare razionale rimandare la soluzione all’inizio della stagione delle corse, quando sarà giocoforza confrontarsi con l’accesso di migliaia di cittadini".


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