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Attualità mercoledì 04 settembre 2019 ore 12:23

Chiuso il più grande campo Rom della Toscana

Abbattute le ultime baracche dell'insediamento a Oratoio. Conti: "Un risultato raggiunto in pochi mesi con caparbietà e determinazione"



PISA — Chiusura definitiva per il campo Rom in via Maggiore di Oratoio, in più grande in Toscana.

Le operazioni di demolizione delle ultime baracche rimaste sono iniziate questa mattina in seguito ad un'ordinanza emessa per motivi igienico-sanitari e ambientali il 30 agosto scorso e notificata agli ultimi occupanti. Secondo quanto appreso, al momento dell'intervento nessuno di loro era presente nel campo.

Per il sindaco Conti, che questa mattina ha pubblicato un video sul suo profilo Facebook, si tratta di "Un risultato raggiunto in pochi mesi con caparbietà e determinazione".

L'abbattimento delle ultime baracche comporta la chiusura definitiva dell'insediamento. "In soli undici mesi - sottolinea una nota del Comune- in netto anticipo rispetto a quanto previsto, sono state allontanate 280 persone e rimosse oltre 60 baracche presenti nel campo".

"Al momento dell’insediamento della Giunta Conti - prosegue la nota dell'amministrazione- nel campo si contava la presenza di circa 280 persone di etnia rom macedone. Con la delibera del novembre 2018, l’Amministrazione aveva dato indirizzo di giungere al superamento definitivo dell’insediamento entro 18 mesi da quella data".

"Grazie al lavoro quotidiano degli operatori dei servizi sociali della Società della Salute, il lavoro di mediazione della cooperativa Il Simbolo, agli interventi della polizia Mmunicipale e alla regia dell’assessore al sociale Gianna Gambaccini e dell’assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno - aggiunge il Comune- è stata messa in moto un’efficace politica di interventi, che ha permesso di arrivare al superamento del campo in soli 11 mesi".

"In tutti questi mesi  - prosegue il Comune- si è parallelamente proceduto ad abbattere le oltre 60 baracche presenti nell’insediamento, mano a mano che si liberavano. La rimozione dei manufatti abusivi è avvenuta in collaborazione con la Direzione Ambiente e con l’assessore Filippo Bedini, che si sono subito messi all’opera per quantificare e programmare l’opera di pulizia e bonifica dell’area".

Quindi sono stati introdotti interventi sociali finalizzati a individuare, per coloro che ne avevano titolo, sistemazioni alternative. “Il lavoro costante portato avanti dai servizi sociali – prosegue Conti -, schierando professionisti capaci di mediare le situazioni ed individuare soluzioni adatte per ogni singolo nucleo familiare, ha permesso di procedere alla riduzione delle presenze e all’abbattimento delle baracche, senza mai riscontrare alcun momento di tensione.”

“Grazie a questi interventi – conclude il sindaco - nel marzo 2019 le presenze erano scese a 259, di cui 114 adulti e 113 minori, mentre nel mese di luglio erano già 200 le persone allontanate. Durante il mese di agosto gli interventi sociali hanno portato all’allontanamento degli ultimi nuclei rimasti, permettendo di arrivare allo svuotamento definitivo dell'insediamento. Dopo soli 11 mesi di intervento, in netto anticipo rispetto al cronoprogramma da noi stabilito, è stata emessa un’apposita ordinanza, emanata per le gravi condizioni igienico-sanitarie ed ambientali in cui è ridotta l’intera area, che ne decreta la chiusura ufficiale”.

"Con l’abbattimento oggi delle ultime baracche rimaste in piedi - conclude la nota del Comune- l'area, dopo che nei mesi scorsi si era già provveduto a realizzare una recinzione con jersey al fine di isolare la parte che solitamente veniva usata per accatastare ed incendiare rifiuti, verrà in questi giorni interamente recintata e si potrà dare inizio al lungo lavoro di asportazione dei rifiuti presenti nell’area e alla successiva opera di bonifica ambientale, che durerà alcune settimane, data la mole e la natura, anche pericolosa, di molti rifiuti. L'intervento dell'Ufficio Ambiente per le operazioni di pulizia viene supportato dalla Polizia Municipale e dalle altre Forze dell'Ordine messe a disposizione dalla Questura di Pisa".


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