Rubano in casa di un carabiniere, ma lui li ferma dopo una lunga colluttazione

PISA — Questa volta i ladri hanno sbagliato abitazione per cercare di mettere a segno i loro furti. Nella serata di venerdì 25 aprile, durante un tentativo di furto, sono incappati nell’abitazione di un brigadiere pisano ma in servizi abitualmente a Centro di Ferrara, il militare era tornato a Pisa per alcuni giorni di vacanza a casa dei genitori. A un certo punto della serata una familiare del brigadiere sente dei rumori sospetti provenire dalla porta di ingresso, guarda dallo spioncino ma vedendo nero corre ad avvisare il collega: basta poco al militare per capire che si tratta di ospiti indesiderati. Il militare apre di scatto la porta e la scena è quella che nessuno vorrebbe vedere fuori casa propria: un ragazzo chino con uno strumento, intento a cercare di aprire la serratura, mentre la stessa scena si ripete per il portone dell’abitazione davanti alla propria. Immediata il carabiniere ha gridato: “Fermi immediatamente. Sono un carabiniere”. Al quel punto i due hanno provato a guadagnarsi la fuga dal palazzo, ma il brigadiere gli è corso dietro, mentre i familiari avvisavano i carabinieri di Pisa che nel giro di breve tempo sono arrivati sul posto con due gazzelle. Nel mentre che sopraggiungevano i militari pisani, il carabiniere ha impedito anche con l’aiuto di alcuni familiari, che i due malviventi riuscissero a fuggire. Per fermarli ha ingaggiato una violenta colluttazione dove è stato più volte colpito alla testa e al volto con uno strumento da scasso. Sopraggiunti sul posto i colleghi pisani si sono subito buttati nella mischia per aiutare il militare e alla fine sono riusciti ad arrestare i malviventi. Nella colluttazione il militare in vacanza a Pisa ha riportato varie ferite alla testa e la frattura del setto nasale giudicate guaribili in 21 giorni, mentre alcuni familiari hanno riportato ferite più lievi giudicate guaribili in due giorni.

I due malviventi di origine georgiana, senza permesso di soggiorno sono stati associati al carcere di Pisa in attesa di essere processati per direttissima, per loro si ipotizza il reato di tentata rapina impropria, lesioni aggravate a pubblico ufficiale, resistenza, tentativo di furto. 

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