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Attualità mercoledì 04 novembre 2015 ore 15:20

2 milioni per recuperare la Rocca di Ripafratta

Anni fa erano state esaminate ipotesi di intervento rimaste senza seguito. Ora si studia un progetto con il centro di ricerca Ask della Bocconi



SAN GIULIANO TERME — Si apre la strada al recupero e alla riqualificazione della Rocca di Ripafratta, testimonianza di architettura medioevale difensiva risalente al XII secolo. La prima fase sarà la sua acquisizione da privati, poi il restauro. Uno sforzo pari a di 2 milioni di euro per il quale il Comune ha chiesto l'intervento della Fondazione Pisa che valuterà, al termine degli studi archeologici in atto, la sua disponibilità a sostenere economicamente la riqualificazione della Rocca.

Già negli anni scorsi erano state esaminate ipotesi di intervento che sono però rimaste senza seguito a causa di alcune criticità operative del tempo: già 6 anni fa venne redatto un progetto preliminare d'intervento per il restauro del sito.

Oggi, il Comune di San Giuliano Terme e le locali associazioni culturali, in particolare l’associazione Salviamo la Rocca, ripropongono all’attenzione generale la situazione del sito. "Siamo fiduciosi che arriveremo a restaurare il bene e a farlo funzionare" ha assicurato il sindaco Sergio Di Maio.

L'obiettivo è quello di riqualificare la Rocca evidenziandone il valore storico, architettonico e culturale, e metterla nelle condizioni di poter ospitare iniziative capaci di generare valore nell’interesse del territorio, in primis di quello turistico, con percorsi e incentivi per portare i visitatori al suo interno.

Si apre quindi un'importante pagina per il comune di San Giuliano e per il territorio pisano.

Lo studio, va sottolineato, è in fase preliminare, ma servirà a valutare le possibilità di utilizzo permanente e sostenibile della Rocca, una volta restaurata. Fase preliminare che appare di assoluta necessità tenuto conto che l’acquisizione della Rocca, la progettazione tecnica e le operazioni di restauro e di riqualificazione possono impegnare risorse significative per un complesso intervento a carattere pluriennale.

A tal fine, la Fondazione Pisa ha inteso affidare, con la condivisione del Comune e dell’associazione Salviamo la Rocca, la realizzazione di tale preliminare approfondimento al Centro di Ricerca Ask della Bocconi, quale istituto specializzato nel condurre studi di fattibilità socio – economico – culturale.

I risultati dello studio saranno disponibili entro la metà del prossimo anno.  

"Il problema - ha spiegato il presidente della Fondazione Pisa Claudio Pugelli - non è restaurare il monumento bensì assicurargli una vita migliore negli anni a venire. Lo studio della Bocconi ci aiuterà a capire se è giusto intervenire o se è
meglio aspettare tempi migliori. Entro il prossimo mese di giugno conosceremo l'analisi degli esperti e decideremo".


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