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Attualità lunedì 02 febbraio 2015 ore 18:20

"Si affrontino subito i temi o la riforma rischia"

Il segretario del Pd Nocchi e la situazione delle Province alla luce della legge Del Rio. I punti critici: lavoratori, servizi ai cittadini e risorse



PISA — Si è svolto il Consiglio provinciale aperto per discutere della situazione delle Province alla luce della legge Del Rio, della legge di Stabilità e della proposta di legge di ripartizione delle funzioni approvata la settimana scorsa dalla giunta regionale.

Per il segretario provinciale del Pd, Francesco Nocchi, occorre “affrontare questioni su lavoratori, servizi ai cittadini e risorse o la riforma rischia".

Per questo il Pd provinciale è disponibile a impegnarsi su tre punti. Vediamo di cosa si tratta, dalle parole dello stesso esponente politico.

Punto primo. “Sostenere la riforma Delrio con adeguate risorse per esaudire quel salto evolutivo delle province che da molto tempo aspettiamo: lo testimonia la lista di sindaci che si sono messi a disposizione nell'attuale Consiglio provinciale che si sono assunti l'onere di guidare la Provincia dopo la riforma”.

Punto secondo. “È strettamente necessario, in quanto le province gestiscono ancora servizi fondamentali, garantire il diritto dei cittadini ad avere servizi di qualità: penso al tema delle scuole, a quello delle strade, e alle altre funzioni "fondamentali" che ancora le province gestiscono”.

Punto terzo. “La tutela delle professionalità e dei lavoratori diretti ed esternalizzati”.
E ancora. “Alle organizzazioni sindacali e dei lavoratori ci rivolgiamo dicendo, nel rispetto dei rispettivi ruoli, che siamo disponibili a prendere iniziativa. Relativamente a questo organizzeremo un incontro con i parlamentari e i sindacati, una riunione dei sindaci del centrosinistra sulla proposta di legge regionale sul riassetto delle funzioni. Infine chiederemo una discussione più approfondita al Pd regionale”.

“Su questo tema – conclude Rocchi – si rischia che vengano tutelate solo le nuove città metropolitane e non le vecchie province. Invece non può esserci distinzione tra i cittadini: serve pari trattamento tra i nuovi enti”.


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