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Cronaca mercoledì 18 giugno 2014 ore 09:05

Una giornata per ricordare Beppone

Un'adozione a distanza per il quinto memorial Giuseppe Paparcone. La famiglia attende la chiusura del processo per omicidio colposo contro un medico



PISA — Si è svolta domenica scorsa la quinta edizione del memorial per Giuseppe Paparcone, da tutti gli amici conosciuto come Beppone, nel campo di calcio a 7 nel complesso Zara a Coltano

Per la cronaca la partita è stata vinta dalla squadra degli after per 7-5 sulla squadra delle cisti, ma conta ben poco. Come ha detto a fine gara un amico di Beppe: "Nessuno ha perso, tutti i presenti hanno vinto perché la gioia più grande per Beppe era quella di stare tutti insieme con lui a ridere e scherzare. Per me quello che ogni anno facciamo è una grande cosa, è come festeggiare il suo compleanno". 

La sorella di Beppe, Anna, ha tenuto a ringraziare tutti i presenti premiando le squadre e i giocatori assieme ai suoi genitori.

Uno degli organizzatori, Marco Davini ha sottolineato come rispetto agli altri anni sia stato più problematico organizzare il memorial: "Inizialmente le adesioni non erano molte, ed è stato difficile organizzare questa giornata, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Lo dovevamo a Beppe, il tempo passa ma lui è sempre nei nostri cuori". 

Il gruppo degli amici di Beppe ha pensato anche a una nuova iniziativa di solidarietà: "Quest'anno abbiamo anche adottato a distanza Celine, una bambina di 9 anni del Burkina Faso, tramite l'associazione un sorriso per il Burkina che è così diventata come una sorellina di Beppe".

Infine Davini ha chiuso chiedendo, a nome di tutti, giustizia e verità per Beppone. Su questo è intervenuto anche Giampiero Guglielmi, cognato di Beppe che ha parlato a nome della famiglia: "Da 4 anni chiediamo verità e giustizia. Non si può morire in quel modo, dopo un intervento considerato quasi banale, di routine. Ci sono novità importanti, i nostri legali hanno ottenuto il rigetto dell'archiviazione e ad ottobre verrà finalmente fatto il processo per accertare definitivamente le responsabilità di chi ha sbagliato. Il capo d'imputazione sarà l'omicidio colposo". 

Beppe era stato ricoverato per sottoporsi a un'operazione al menisco all'ospedale di Cisanello e dopo due giorni viene rimandato a casa. Passa una settimana e Beppe comincia ad accusare fortissimi dolori al ginocchio operato che si gonfia. A quel punto Beppe viene portato al pronto soccorso, entra in coma e dopo poche ore muore. Leggendo gli atti ufficiali dell'Aoup si parla di morte per sospetta embolia massiva. La famiglia non ha mai creduto a questo e si batte da 4 anni per far emergere la verità. 

Sulla cartella clinica di Beppe viene sottolineato come le sue condizioni di salute (obesità, cardiopatia, panico, vertigini) non permettevano di sottoporlo ad un intervento difficile, e con un rischio elevato, visto il suo stato clinico. Inoltre, una volta operato, doveva restare più giorni in ospedale e seguito con maggiore attenzione. 

Su Facebook c'è un gruppo dedicato a Giuseppe Paparcone: in ricordo del nostro grande amico Beppe, che unisce tutti i suoi amici che lo ricordano con grande affetto e chiedono verità su questa tragica storia.


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