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Politica lunedì 19 maggio 2014 ore 19:30

"Una scuola che resti pubblica e sia più sicura"

Dibattito organizzato da L'altra San Giuliano con operatori delle scuole di San Giuliano



SAN GIULIANO TERME — "La scuola non è sicura, non ha le risorse necessarie per il suo pieno funzionamento. Anche nel nostro comune si registrano aspetti preoccupanti di privatizzazione, smantellamento e dequalificazione della scuola pubblica. Primo fra tutti la chiusura della scuola materna regionale di Orzignano e la messa in vendita dell’edificio".
Anche partendo da queste considerazioni, è stata organizzata, per martedì 20 maggio alle 21, un'assemblea pubblica al circolo Arci di Pappiana. 
All'assemblea organizzata dall'Altra San Giuliano, partecipano Maria Luisa Matteucci (candidata - insegnante scuola elementare Metato- IC “Gereschi” Pontasserchio), Simona Cerrai e Giovanni Bertanza (docente e genitore Consiglio Istituto IC “Niccolini” San Giuliano), Laura La Gamba (candidata – collaboratrice scolastica IC “Niccolini” San Giuliano), Tullia Anna Maria Blundo (candidata – insegnante ITI “L. da Vinci” Pisa), Andrea Vento (candidato – insegnante ITC “Pacinotti” Pisa) e Luca Barbuti, candidato a sindaco. 

Secondo i candidati, "La scuola è stata chiusa allo scopo di mettere in vendita l’immobile per ripianare i buchi di bilancio e la maggioranza dei bambini e delle bambine si è dovuta trasferire nella scuola materna di Pontasserchio che non ha spazi sufficienti e idonei per accoglierli. Grave è anche la vicenda della mancata visita del vescovo all’istituto Niccolini di San Giuliano. Il consiglio di istituto risponde a una richiesta, pervenuta dal vescovo di svolgere una visita pastorale, invitandolo ad un incontro pomeridiano aperto a studenti, genitori e insegnanti ma il vescovo Benotto rifiuta e denuncia un presunto clima di intolleranza nella scuola che, a suo giudizio, si evince pure dall’alto tasso di studenti che non seguono l’ora di religione in quella scuola ed una lista della destra sangiulianese arriva persino a chiedere le dimissioni della dirigente. Tutto ciò nel silenzio tombale di tutti i candidati delle liste di centrosinistra.

Anche nel nostro comune, a causa dei sempre maggiori tagli dei trasferimenti statali alle scuole, si richiedono contributi alle famiglie per l’acquisto del materiale didattico e perfino della carta igienica: anche per questa via passa un processo strisciante di privatizzazione della scuola pubblica. Alla base della scuola pubblica c’è al contrario un principio molto semplice: lo Stato fa pagare le tasse in proporzione al reddito di ognuno (chi ha un reddito maggiore deve pagare più tasse) e utilizza questi soldi per permettere la gratuità della scuola pubblica e per dare a tutti le stesse opportunità. E’ un principio di solidarietà e di vero progresso: noi vogliamo difendere questo principio".


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