Cronaca

A Riglione ricorda il sacrificio di Gamerra. La statua rubata e ritrovata

Un paio d'anni fa venne trafugata e venduta per 50 euro a un antiquario di Livorno

Era quasi completamente immersa nell’acqua quando una pattuglia dei vigili urbani l'ha ritrovata. Era in un fosso vicino a via dei Crisantemi, la statua di bronzo che fino a domenica pomeriggio era collocata di fronte al cimitero di Riglione.
La statua ricorda il sacrificio di Gian Paolo Gamerra, il maggiore dell’esercito italiano, medaglia d’oro al valor militare, che il 9 settembre 1943, il giorno dopo l’armistizio, fu trucidato dai nazisti insieme a nove dei suoi uomini per essersi rifiutato di consegnare loro mezzi e armi.

Di sicuro è stata divelta e trasportata via nel tardo-pomeriggio o nella notte di ieri (domenica 2 febbraio) dato che fino alle 17, orario di chiusura del campo santo, era regolarmente al suo posto. Nel primo pomeriggio di oggi (3 febbraio), invece, alcuni visitatori hanno notato che era rimasto solo il piedistallo e, quindi, hanno avvertito i vigili urbani del locale distaccamento della Polizia Municipale che hanno cominciato a setacciare la zona alla ricerca della statua individuandola alcune ore dopo.

Ignoti per il momento gli autori e anche le motivazioni alla base del grave gesto, anche se si sa che, negli ultimi giorni, il cimitero e le aree limitrofe sono state oggetto di diversi atti vandalici e qualche furto, incluso quello dell’ape usato dal custode. 

Quello di ieri notte non è il primo furto subito dalla statua di Gamerra: già un paio d’anni fa, infatti, venne trafugata e rivenduta per cinquanta euro a un antiquario livornese. Il quale, una volta resosi conto dalle cronache giornali che si trattava di quella sparita a Riglione, la riconsegnò personalmente nelle mani delle forze dell’ordine.