Cronaca

Addio a Lito Sakay, il "filippino pisanaccio"

Grande tifoso del Pisa, da oltre 40 anni nella nostra città. Lavorò con Fragale, balestriere ed ex figurante del Gioco del Ponte. La città in lutto

Da Manilla a Pisa per seguire la madre nel 1979, una vita intera tra Gioco del Ponte, Compagnia Balestrieri e curva nerazzurra: tifoso, balestriere, "filippino Pisanaccio", Lito Sakay se n’è andato dopo le complicazioni di una caduta seguita a un malore, lasciando un grande vuoto in città.

Aveva alle spalle oltre quarant’anni di vita pisana, un pezzo di città riconosciuto nei quartieri, all'Arena e sulle spallette. Era arrivato a Pisa dalle Filippine nel 1979, giovane e con una storia difficile alle spalle, segnato anche dalla guerra civile vissuta nel suo Paese.

A ricordarlo è la moglie, Sandra, con cui ha condiviso più di quattro decenni di vita insieme. "Dal 79 che era a Pisa" ha ricordato, ripercorrendo quella scelta che cambiò il destino di tutta la famiglia. "È venuto qui perché c’era la madre, che era sposata con Efos", il noto e compianto ex fotografo de La Nazione (dove poi lavorò anche Sakay), che molti in città ricordano ancora come Efos. Fu la madre a richiamarlo in Italia, dopo gli anni nelle Filippine. Da allora Pisa è diventata casa. Anche la figlia Julie lo ricorda, "Mio padre era e sarà sempre una parte fondamentale della comunità pisana. È arrivato in Italia in un periodo difficile per chi aveva una pelle diversa ma si è integrato subito. Ha lavorato per La Nazione come fotografo e ha scattato a leggende del calcio, era cintura nera terzo Dan e si è allenato nella palestra storica di Fragale. Ha sfilato nel Gioco del Ponte come uno dei primi stranieri, ha continuato a sfilare nelle rappresentazioni pubbliche, era un ultras sfegatato, era parte completa di questa città".

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Con Sandra hanno costruito una famiglia. "Abbiamo due figlie" ha raccontato lei, spiegando come la loro storia si sia intrecciata fin da subito con la vita cittadina. Lito aveva alle spalle "due anni e mezzo di guerra civile nelle Filippine", ma a Pisa si è rifatto una vita piena, tra lavoro, amicizie e passioni. Negli anni ha lavorato anche con Roberto Fragale, tra foto, studio e arti marziali, in un ambiente che univa creatività e disciplina.

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Il Gioco del Ponte è stata una delle grandi passioni della sua vita. "Il gioco del ponte era la sua passione" ha ricordato Sandra. All’inizio avrebbe voluto spingere il carrello, ma la corporatura non lo aiutava. Così ha trovato il suo ruolo nelle sfilate e nel mondo dei figuranti. "L’ha fatto per anni lui questa cosa qui", poi sono arrivati i problemi di salute, i dolori alle gambe e l’artrosi. 

Nel suo percorso è entrata anche la Compagnia Balestrieri Pisana, che lo saluta con grande affetto. In una nota ufficiale si legge, "È con profonda tristezza che la Compagnia Balestrieri di Pisa annuncia la scomparsa di Lito Sakay. Lito è stato un balestriere appassionato, sempre presente con dedizione, impegno e rispetto per la nostra tradizione. Ha contribuito con il suo spirito e la sua presenza alla vita della Compagnia, lasciando un ricordo prezioso in tutti noi. Tutta la Compagnia si stringe attorno alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di grande dolore. Ciao Lito. Rimarrai parte della nostra storia".

Il tifo per il Pisa è stato l’altro filo rosso della sua vita. Appena arrivato in città, prima ancora di conoscerla, si era legato alla curva nerazzurra, "Diventò uno degli ultras del Pisa. Faceva parte dei Rangers", ricorda la moglie. Un amore forte, totale, che lo accompagnava in casa e allo stadio.

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Sandra lo descrive con un sorriso pieno di nostalgia, "È sempre stato un Pisanaccio. Un filippino Pisanaccio". La battuta che ripeteva spesso, anche per scherzare sui suoi tratti orientali, era semplice: "Aveva solamente l’occhio a mandarla. Poi per il resto era Pisano". Sul braccio destro portava anche il segno di questa appartenenza: "Sì, perché c’era fatto anche un tatuaggio. Un drago col galle a destra del tifo sul braccio destro". Un simbolo che teneva insieme le sue radici e la città che aveva scelto.

Alla notizia della sua scomparsa sono arrivati molti messaggi. Tra questi quello di Michael Reiner, tifoso tedesco legato al Pisa, che ha voluto ricordare l’amico lontano: "Ciao Lito! Sei stato uno dei miei primi amici a Pisa, altruista, disponibile e sempre un traduttore meraviglioso quando il mio italiano non bastava. Un’ultima volta salute, quella era la tua parola tedesca preferita e hai sempre cercato di pronunciarla come me! Proschd amico mio! Riposa in pace". Parole che raccontano la sua capacità di costruire ponti tra culture e persone. 

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Profondo anche il messaggio di Andrea Bertolini, il primo a dare la notizia della morte di Sakay: "...se ne vanno sempre le persone Migliori...le più Belle...Ciao Lito Sakay ci Mancherai...ci mancherà il Tuo Altruismo...il Tuo Sorriso...il Tuo essere pisano come solo Tu sapevi esserlo...Che Tu possa adesso Riposare in Pace". 

Nella memoria di chi gli ha voluto bene restano le immagini di una vita spesa per la famiglia, per il Gioco del Ponte, per la Compagnia Balestrieri e per il Pisa