Attualità

Aeroporto, Amici di Pisa contro Bottai e Madonna

L'associazione contesta la posizione degli industriali e invita a confrontare i vertici di Cemes, Toscana Aeroporti e Unione Industriali

L’Associazione Amici di Pisa interviene con forza nel dibattito sul futuro del sistema aeroportuale toscano, replicando alle recenti posizioni dell’Unione Industriali pisana e riportando al centro il tema del ruolo del Galilei nello sviluppo economico del territorio. Il documento è firmato dal presidente Franco Ferraro e dal presidente del Comitato Piccoli Azionisti TA, Gianni Conzadori, insieme ad altre realtà cittadine.

Secondo l’associazione, la città vive da anni un clima di declino annunciato, richiamato anche da un consigliere comunale che ha parlato di una Pisa "assopita" e ridimensionata rispetto alla sua vocazione naturale. Gli Amici di Pisa allargano però lo sguardo, ricordando che “sono 14 anni che cerchiamo di svegliare la città”, anni nei quali la Regione è stata guidata da esponenti pisani come Enrico Rossi prima e Eugenio Giani poi, figure ritenute corresponsabili della “svendita del territorio pisano”.

Nel documento, l’associazione individua nella gestione della partita aeroportuale la radice principale del problema: il mancato investimento sullo scalo di Pisa, considerato da sempre il volano per lo sviluppo della costa, e la contemporanea volontà di potenziare Peretola, scelta definita “caparbiamente perseguita” da Toscana Aeroporti e sostenuta dai vertici regionali. Gli Amici di Pisa contestano l’idea di costruire “a soli 70 km in linea d’aria” un nuovo aeroporto che, a loro giudizio, diverrebbe un concorrente diretto del Galilei pur non essendo in linea con le norme europee.

Non manca una stoccata all’Unione Industriali pisana, che aveva criticato l’opposizione del Comune di Pisa al progetto fiorentino. L’associazione suggerisce infatti di “confrontare i nomi al vertice dell’Unione con quelli ai vertici di Toscana Aeroporti, Toscana Aeroporti Costruzioni e CEMES”, lasciando intendere la presenza di legami e interessi incrociati. Il riferimento è ad Andrea Madonna e Stefano Bottai, nell'immagine diffusa e marchiata dalla stessa associazione. Una riflessione che, secondo gli Amici di Pisa, aiuta a contestualizzare certe prese di posizione.

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Il comunicato richiama anche la fase che portò alla privatizzazione dello scalo pisano, invitando a “ricercare i nomi dei tre soci privati di SAT” che vendettero le proprie quote, decisione che “spianò la strada” al processo poi completato dal gestore unico.

A sostenere il documento, oltre agli Amici di Pisa, compaiono anche la Compagnia di Calci, l’Associazione Ponte di Mezzo, l’associazione Madre Terra Nostra e Orgoglio Partite IVA, a testimonianza di un fronte più ampio di realtà civiche impegnate nella difesa del ruolo dello scalo pisano.