Cronaca

Appartamento a luci rosse, nei guai anche il proprietario di casa

Sequestrato il materiale di lavoro di tre prostitute che adescavano clienti via internet usando foto ritoccate

Foto ritoccate per gli annunci su internet, un tariffario da 30 a 100 euro e un appartamento a Pontedera nel quale esercitavano preso vicino alla stazione, facile da raggiungere da tutta la provincia.

I clienti delle tre prostitute cine si 29, 31 e 40 anni, ora dovranno aiutare a capire il resto. Li stanno sentendo gli agenti di Polizia e municipale di Pontedera, che indagano anche per chiarire la posizione dei due coniugi che alle tre hanno affittato la casa a luci rosse: l’accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Dopo settimane di indagini, alla fine gli agenti sono entrati in possesso anche degli strumenti di lavoro, dei diversi cellulari e delle schede telefoniche utilizzati dalle donne per contattare i clienti.

L’appartamento era stato preso in affitto da una famiglia di origini cinesi, padre, madre e un figlio, che dopo aver accettato il canone mensile richiesto dal proprietario hanno stipulato il contratto di locazione per sei anni, hanno effettuato le volture delle utenze, ma in realtà non si sono mai trasferiti nello stabile. Secondo quanto appreso dalle indagini, i coniugi vi avrebbero però immesso due giovani (29 e 31 anni) e una donna (40 anni) con il compito di avviare la lucrosa attività di prostituzione, pubblicizzata attraverso inserzioni online e cartacee che, dietro sedicenti massaggi orientali nascondevano vere e proprie prestazioni sessuali con tariffe variabili.

Attraverso pubblicità e foto ritoccate, adescavano i clienti a cui poi per telefono davano indicazioni su come e quando arrivare all’abitazione e una volta raggiunto il palazzo si facevano richiamare per indirizzarli allo specifico appartamento al primo piano.

E’ stata quindi richiesta alla Procura della Repubblica di Pisa una perquisizione domiciliare che ha consentito alle forze dell’ordine di recuperare il materiale probatorio, composto dagli strumenti di lavoro delle prostitute, diversi cellulari e schede telefoniche utilizzati per fissare gli appuntamenti con i clienti.

La coppia di coniugi, attualmente irreperibile, e le tre donne sono quindi stati accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il proprietario dell’appartamento infine, per riavere la disponibilità dello stabile dovrà rivolgersi a un avvocato e visto che il contratto di affitto non è stato disdetto e ha durata legale, dovrà farsi carico anche delle volture e del pagamento di tutte le utenze lasciate insolute dagli indagati.