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​Avdesk2, la riabilitazione visiva si fa a casa

Nasce dalla ricerca della Stella Maris e da una donazione del Distretto Leo 108 La e una famiglia, lo strumento che cura le riduzioni del campo visivo

Si chiama Avdesk2 l’innovativo strumento di riabilitazione per la cura e il trattamento dei problemi visivi di bambini e adulti, frutto dell’incontro di scienza, tecnologia e solidarietà presentato ieri alla Fondazione Stella Maris.

L’apparecchio che consentirà alle persone affette da emianopsia o altre riduzioni del campo visivo dovute a lesioni cerebrali di riabilitare la vista direttamente a casa propria nasce infatti dalla ricerca della Stella Maris di Calambrone, sostenuta dalla donazione del Distretto Leo 108 La – Toscana con il contributo di una famiglia che ha scelto di rimanere anonima.

Dopo anni di lavoro dei neuropsichiatri dell’Irccs Fondazione Stella Maris e del Gruppo Linari Engineering nel campo della diagnosi e della neuroriabilitazione visiva, è nato questo sistema elettronico composto da hardware e software, capace di svolgere il trattamento riabilitativo a domicilio.

Alla presentazione a Calambrone erano presenti il presidente dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Giuliano Maffei, il presidente del Distretto Leo Giacomo Martini, i past president Marco Pericciuoli e Patrizio Paperini, il governatore del Distretto Lions Gianluca Rocchi. A illustrare Avdesk2 c’erano il direttore scientifico della Stella Maris Giovanni Cioni e la neuropsichiatra infantile Francesca Tinelli. “Questo strumento risponde all’esigenza di poter disporre di un efficace trattamento riabilitativo per tutti quei soggetti con una particolare cecità corticale, quella caratterizzata da un difetto di campo visivo – ha spiegato Cioni – ricordo che questo tipo di cecità è spesso causata da lesioni del sistema nervoso di natura vascolare ischemica o emorragica, traumatica, infettiva, tumorale o conseguenza di importanti interventi neurochirurgici”.

La nuova versione di Avdesk è composta da una sorta di tappetino srotolabile contente led per l’emissione di una luce colorata e altoparlanti per l’emissione di suoni disposti a distanze ben precise. All’interno di questo tappeto è compresa una telecamera in grado di registrare la posizione degli occhi del soggetto. Il tutto è comandato da un software caricato su un tablet da cui lo stesso paziente potrà scegliere il programma di riabilitazione specifico per quel giorno. La novità di questa nuova versione, oltre alla leggerezza dei materiali di cui è fatto, sta proprio nel fatto che al termine della giornata viene inviato il dettaglio del lavoro svolto all’operatore specialista che, seppure a distanza, potrà analizzare i dati e decidere il programma da eseguire il giorno successivo.