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Bigattiera, Comune ha dato alternative

Un percorso lungo un anno che ha portato al dimezzamento delle unità presenti nel campo rom. Parla l'assessore Capuzzi

"Alla Bigattiera sono rimaste 60 persone". L'assessore al sociale e presidente della Società della salute Sandra Capuzzi risponde alle accuse fatte all'amministrazione circa la mancata ricerca di alternative per gli abitanti del campo rom. "Di alternative ne sono state date e come. In vista dello sgombero, a partire da settembre 2014 abbiamo convocato ogni famiglia e fatto loro delle proposte che qualcuno ha accettato, qualcun altro no. C'è chi ha deciso di raggiungere parenti in altre città d'Italia, chi è andato all'estero e chi ha trovato un'altra sistemazione con l'aiuto dell'amministrazione".

Un percorso che a detta dell'assessore al sociale ha permesso di passare dalle 145 alle 60 unità presenti attualmente nel campo rom. "Di queste 60 persone la metà sono ragazzi tra i 14 e i 17 anni, l'altra meta sono adulti alcuni dei quali non possono richiedere il permesso di soggiorno perché con precedenti penali e con molta probabilità saranno destinatarie di un decreto di espulsione".

Capuzzi smentisce anche l'immediatezza dello sgombero: "I tempi sono da definire insieme a questura e prefettura".

"Non è assolutamente vero che l'amministrazione e i servizi sociali non hanno fatto niente per queste persone -conclude- quelle che potevano essere aiutate o che volevano farsi aiutare hanno trovato le porte aperte. Ma ci sono persone irregolari sul territorio nazionale per le quali l'amministrazione può fare ben poco, a differenza delle associazioni che da questo punto di vista hanno maggiore libertà d'azione. Noi abbiamo fatto il possibile, forse sono gli altri che dovrebbero iniziare a fare qualcosa".