Politica

Marchetti: "Bilanci mantenuti, ma territorio violato"

Per il candidato sindaco serve un'idea di sviluppo del territorio che riparta dalle vite delle persone e pensa a un piano strutturale di area

“Con leggi sbagliate che hanno destinato gli oneri di urbanizzazione alla spesa corrente si sono mantenuti i bilanci ma si è violato oltre misura il territorio senza una logica”.

Franco Marchetti candidato sindaco di San Giuliano Terme con Insieme nel Comune che verrà che, nella proposta di amministrazione sua e di chi lo sostiene, vuole “mettere al centro la persona coi suoi valori, i suoi principi e il suo vivere: l'habitat è un elemento fondamentale, perché dal territorio in cui si vive dipende molto anche la qualità della vita. La pianificazione del territorio non è mai neutra, ma dipende da precise volontà politiche che troppo spesso ormai sono indirizzate principalmente a reperire risorse”.

Questa convinzione rende fondamentale una discussione, che tenga conto anche delle trasformazioni territoriali. “In molte realtà è venuta meno la distinzione netta tra paesi e il confine con la stessa città si vede solo sulle carte geografiche o quando c'è da fare un documento, perché l'intreccio è molto forte. Ma proprio per questo dobbiamo lavorare molto anche sulle persone, tenendo conto delle varie esigenze e necessità anche lavorative di una popolazione che negli ultimi anni è cambiata molto.

Diviene indispensabile avere una visione che ripensi e unifichi la percezione del territorio nella sua complessità, avendo un'idea di sviluppo e riassetto che salvaguardi l'entità territoriale”.

Per questo Marchetti e la lista che lo sostiene pensa che un piano strutturale di area sia una cosa importante e che si debba andare a un’unificazione dei piani regolatori futuri sia nella fase progettuale che realizzativa.

“Ma se vogliamo dare importanza a questo strumento di programmazione dobbiamo anche superare la prassi di varianti che nel corso del tempo lo stravolgano. Così come se vogliamo che sia più di una giusta intuizione lasciata cadere dobbiamo darci tempi e modi precisi su come proseguire. Trovo convincente, più che l'idea di una città diffusa da 200mila abitanti, quella di un territorio multicentrico, perché un territorio così concepito risponde meglio alle esigenze dell'oggi senza mettere in discussione storie culture e tradizioni. Forse, coi dovuti accorgimenti e più consono pensare alla nostra realtà come a un arcipelago metropolitano, in cui l'unità di una collettività la si trova nei suoi valori, storie e culture che si mischiano insieme ad altre con pari dignità”.

Citando La Pira, conclude Marchetti, “non c'è pareggio di bilancio se la vita non è in pareggio: ecco, siccome la vita di tante persone è in debito con questa società, noi lavoriamo perché questo debito sia pagato quanto prima”.