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"Cosa Nostra voleva mettere una bomba in Duomo"

"La mafia aveva in programma un attentato alla torre di Pisa". La rivelazione shock di Giovanni Brusca

Piazzare una bomba alla Torre di Pisa.  A detta di Giovanni Brusca, Piazza dei Miracoli era entrata nelle mire di Cosa Nostra, almeno secondo il "cambio di strategia" programmato dopo l'attentato di Capaci del 23 maggio 1992, in cui rimasero uccisi il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. 

Brusca, boss di San Giuseppe Jato  lo ha sottolineato nell'aula del processo in corso a Milano sull'attentato di via Palestro, quando  il 26 luglio 1993 un'autobomba venne fatta scoppiare davanti al Padiglione d'Arte Contemporanea.

"Dopo Capaci - ha detto Brusca, ascoltato in videoconferenza come testimone assistito dall'avvocato - Cosa Nostra decise di cambiare strategia e di colpire non più magistrati, ma monumenti e musei". 

"Avevano programmato -ha assicurato- un attentato alla Torre di Pisa e di mettere siringhe infettate di Aids sulla spiaggia di Rimini".