Un'ubicazione strategica, nel cuore della Cagnola e all'imbocco della strada provinciale del Monte Serra. Ma anche la possibilità di ricaricare rapidamente le autobotti grazie all'alta pressione e l'uso di acqua non potabile, che non grava dunque sull'acquedotto pubblico. Sono questi i vantaggi del nuovo punto di approvvigionamento idrico per mezzi antincendio installato dall'amministrazione comunale calcesana.
Realizzato grazie alla collaborazione con il Consorzio Acqua Valgraziosa, di cui il Comune fa parte, l’impianto è alimentato dall’acquedotto ex Mino Cei ed è costituito da una elettropompa, da due serbatoi di stoccaggio da 5mila litri ciascuno e da un idrante, al quale potranno d’ora in poi rifornirsi i mezzi dei vigili del fuoco e dell’antincendio boschivo.
"Fino a qualche anno fa si dava per scontato il trovare e l’approvvigionarsi di acqua per spegnere gli incendi: oggi, purtroppo, sappiamo che non è più così - ha detto Francesco Dorsera, responsabile per la Regione dell’ufficio territoriale di Pisa per gli interventi nel settore forestale e per la prevenzione e controllo incendi boschivi - e considerato che l'antincendio boschivo si basa ancora al 90% sulla disponibilità di acqua, diventa fondamentale prevenire e soprattutto pianificare i sistemi di approvvigionamento idrico, il più possibile indipendenti dagli acquedotti pubblici".
"Le normative più recenti, europee e nazionali, giustamente, impongono di contabilizzare e applicare una tariffa a ogni punto di approvvigionamento di acqua potabile - ha aggiunto il sindaco Massimiliano Ghimenti - tuttavia, mi sono speso affinché Acque Spa e l’Autorità Idrica Toscana introducessero una tariffa poco più che simbolica agli idranti per l’antincendio alimentati dagli acquedotti pubblici. Allo stesso tempo, ci siamo però adoperati per attivare punti di approvvigionamento alternativi: dimostrazione pratica ne sono gli invasi per la raccolta delle acque sul monte e a valle e quest’ultimo impianto".
"Anche in qualità di delegato Anci Toscana per l’antincendio boschivo - ha concluso - mi sento quindi in dovere di lanciare un doppio appello: alle autorità idriche chiedo che riducano le tariffe ai Comuni per i presidi antincendio, perché è assurdo che un’amministrazione debba pagare l’acqua utilizza per fronteggiare un incendio; e ai Comuni chiedo che si attivino comunque per pianificare invasi antincendio non dipendenti dalla risorsa idropotabile, sempre più preziosa a fronte dei cambiamenti climatici cui stiamo assistendo negli ultimi anni".