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Il Gran Premio del Serra compie 18 anni

Il ricordo delle vittime della tragedia del Vega 10 sulle strade del Monte Serra grazie al Pisa Road Runners Club. Ghimenti: "Si creata una famiglia"

La presentazione della 18esima edizione del Gran Premio

La 18esima edizione del Gran Premio del Monte Serra "Ragazzi del Vega 10", corsa in salita di 9,266 chilometri in programma domani, sabato 2 Marzo, porterà in Val Graziosa quasi 600 atleti.

Un ottimo risultato di partecipazione per la gara che, dalla Certosa di Calci, prosegue verso l'ascesa del Monte Serra. Organizzato ancora una volta dal Pisa Road Runners Club su iniziativa dell’Associazione dei Familiari delle vittime del Monte Serra, il Gran Premio vuole ricordare le 44 vittime del tragico schianto del C-130 Vega 10, avvenuto il 3 Marzo 1977. A perdere la vita furono 38 cadetti ed un ufficiale dell'Accademia Navale di Livorno, oltre a 5 membri dell'equipaggio appartenenti alla 46ª Brigata Aerea di Pisa.

"Una tragedia ha profondamente segnato questa comunità - ha commentato il sindaco Massimiliano Ghimenti - da sempre accogliamo i familiari delle vittime e i corpi militari cui appartenevano, cercando di far sì che si sentano come a casa, condividendo il ricordo dei loro cari. Grazie al Gran Premio del Monte Serra è stato possibile veder nascere una grande famiglia, che ogni anno si ritrova per qualcosa che va ben al di là di una semplice commemorazione e di un semplice evento sportivo".

Anche quest’anno, infatti, l’Accademia Navale di Livorno si presenterà al via con 160 iscritti, cui se ne aggiungeranno altri in rappresentanza della 46ª Brigata Aerea e del Capar e soprattutto numerosi amatori e semplici cittadini. E ci sarà spazio anche per i bambini e le bambine del territorio per la Mini Run a loro riservata.

"Questa corsa, sempre molto sentita e partecipata ci fa pensare che i nostri cari saranno ricordati anche in futuro - ha sottolineato Giovanni Musolino, in rappresentanza dell’ Associazione dei Familiari delle vittime del Monte Serra - ogni anno, nonostante le circostanza dolorosa, sapere che qui a Calci troviamo una comunità vicina, che ci supporta e che ci accoglie con affetto, ci fa sentire a casa e ci fa stare meglio".