Il Capodanno Pisano è passato, ma lascia dietro di sé polemiche e amare considerazioni. A tracciare un bilancio critico è Matteo Trapani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale, che attraverso una nota stampa parla senza mezzi termini di “ennesima occasione sprecata” per la città.
“Ancora una volta – ha dichiarato Trapani – Pisa ha celebrato il suo calendario unico e affascinante con una formula che, al di là della retorica istituzionale, non produce alcun vero ritorno per la città”. Il riferimento è a una manifestazione che, pur avendo tutte le carte per diventare un evento identitario e turistico di grande rilievo, secondo il Pd si riduce a “un rito vuoto, autoreferenziale, privo di visione”.
Trapani ha contestato anche l’utilizzo delle risorse economiche, “L’amministrazione spende centinaia di migliaia di euro per le rievocazioni storiche che però non possono rimanere solo iniziative autoreferenziali. Nessuna ricaduta sul turismo, sulla ristorazione, sull’accoglienza, sul commercio locale”. E aggiunge: “Le associazioni sono rimaste ai margini, il mondo culturale e produttivo escluso, la cittadinanza spettatrice di qualcosa che non parla più né al cuore né alla testa”.
Nel mirino anche le scelte artistiche dell’edizione appena conclusa. “L’Infiorata realizzata da Fucecchio, inserita nel programma del Capodanno, è un’operazione che non ha alcun legame con la tradizione pisana”, sottolinea il capogruppo dem, giudicando la scelta come scollegata dal contesto e sintomo di una progettazione culturale “senza radici né significato”.
Critiche anche sulla comunicazione, “Si spendono soldi per promuovere gli eventi all’interno della città stessa – come se i pisani non conoscessero il Capodanno Pisano – ma si dimentica di investire in una promozione seria, strutturata, fuori provincia, fuori regione, fuori Italia”.
Il punto più dolente per Trapani è però quello strategico, “Pisa non si è mai candidata con la Regione Toscana per diventare luogo simbolico del Capodanno dell’Annunciazione. Un’occasione persa che dimostra tutta la mentalità chiusa di questa amministrazione, più attenta alla foto ufficiale che alla costruzione di eventi capaci di attrarre fondi e visibilità”.
Infine, la denuncia si estende anche al Gioco del Ponte, “Divisioni, silenzi, imposizioni calate dall’alto. La giunta non risolve, aggrava, alimenta disaffezione”. E l’affondo: “Pisa ha bisogno di un’amministrazione capace di innovare le rievocazioni, di coniugare cultura, economia e identità. Non serve una parata per farci sentire pisani, serve una visione”.