Interviste

Ballottaggio, il Cinque Stelle non si schiera

Irene Galletti, consigliera regionale del M5s, ribadisce la linea del partito per quanto riguarda le elezioni di Cascina

Irene Galletti è consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle. Ha 38 anni ed è stata eletta a giugno 2015 nella circoscrizione pisana con quasi seimila preferenze personali. E' vicepresidente della seconda commissione ( Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione, formazione) e membro delle commissioni Toscana costa e quella per le politiche europee e affari internazionali. 

Forse è una domanda che in molti vi avranno già fatto. Ma il Movimento Cinque Stelle al ballottaggio per il comune di Cascina dove corrono per sindaco Alessio Antonelli e Susanna Ceccardi si schiera o no?  

"Lo abbiamo già detto. Non ci schieriamo e non diamo indicazioni. Gli elettori poi sono persone libere che decidono. Personalmente posso dire che neppure io dico pubblicamente cosa farò, proprio per non influenzare nessuno".

Infatti anche Irene Galletti vota a Cascina e, ovviamente, conosce molto bene il territorio. Che idea si è fatta di quanto è accaduto? Era possibile l'idea un ballottaggio tra il sindaco uscente e la sfidante di centro destra?

"In questi anni ho sempre ravvisato un malcontento nella popolazione verso Antonelli e verso il Pd e quanto è accaduto è frutto delle magagne e della cattiva gestione. Per quanto riguarda la Lega invece ha cavalcato i soliti facili temi, parlando alla pancia delle persone, ma con la consapevolezza che i problemi non potranno mai essere risolti. Questa per me si chiama "Bassa Lega", i cittadini devono sapere che i temi tanto sbandierati in campagna elettorale resteranno problemi irrisolti".

E voi avevate provato a suggerire una vostra strada in autonomia. E' soddisfatta di quanto ha fatto il Movimento Cinque Stelle a Cascina col candidato sindaco Claudio Loconsole arrivato al 18%?  

"Certo che siamo soddisfatti. Entriamo in consiglio comunale partendo da zero con un gruppo che ha lavorato e sta lavorando per quella che anche Di Maio definisce una rivoluzione gentile. Il nostro sarà un lavoro di opposizione che è un cardine della democrazia e che darà i suoi frutti".