Il bilancio consuntivo del 2022, per l'ex sindaco reggente Dario Rollo, attualmente capogruppo del gruppo di minoranza di Valori e Impegno civico, dimostra l'immobilità e la confusione dell'amministrazione guidata dal sindaco Michelangelo Betti.
"Il bilancio ha chiuso con un risultato di amministrazione di poco superiore a 30 milioni di euro, dovuto principalmente a credii per oltre 27,1 milioni, che l'ente registra in contabilità ma che difficilmente riscuoterà - ha specificato Rollo - l’avanzo libero di amministrazione aumenta rispetto allo scorso anno: addirittura, ci sono quasi 7 milioni di euro di mancati impegni nella parte corrente della spesa, cioè vuol dire non aver erogato servizi e acquistato beni per i cittadini nonostante fossero stati programmati".
Per Rollo, le cose non sono migliori per quanto riguarda gli investimenti. "L’incapacità è evidentissima - ha sentenziato - infatti, a fronte di una programmazione per 21,5 milioni di euro, ne sono stati impegnati appena 2,9 - ha continuato - di oltre 2 milioni di euro di mutui, ne è stato acceso solo uno per 500mila euro per gli asfalti che, a oggi, non sono stati ancora effettuati. Lavori che dovevano essere realizzati nel lontano 2021 e che vengono ripetutamente e ciclicamente riscritti a bilancio. In quasi tre anni, nessun vero investimento è stato effettuato".
"La cosa che fa sorridere è che rivendono ogni anno i lavori programmati negli anni precedenti e mai realizzati - ha commentato - cercano di mascherare la loro incapacità di amministrare con questo giochino. L’attuale amministrazione è completamente assente e immobile: gli unici lavori effettuati negli ultimi 3 anni sono tutti lavori finanziati e avviati in passato, come la pista ciclabile lungo l’Arno e gli efficientamenti energetici delle scuole, passando dalla nuova sede della farmacia comunale di Titignano agli attraversamenti pedonali luminosi".
Le criticità, però, non finiscono qui secondo l'ex sindaco reggente. "Il collegio dei sindaci revisori ha evidenziato nuovamente che il Comune non si è ancora dotato di soluzioni organizzative idonee per la gestione dei fondi Pnrr e che non ha ancora potenziato il sistema di controllo interno - ha concluso - una mancanza di questa amministrazione che mette a rischio l’utilizzo delle enormi risorse che l’Italia ha ottenuto dall’Europa. A Cascina, pertanto, non solo il PD ha aumentato la tassazione, ma le maggiori entrate non vengono utilizzate neanche a fornire i servizi".