Attualità

Celebrata la Festa della Toscana

Il Comune di Cascina ha celebrato ieri mattina la Festa della Toscana, dedicata al tema delle riforme di Pietro Leopoldo e ai diritti umani

Nella sala consiliare i lavori sono stati aperti da Paola Viegi, presidente del Consiglio comunale di Cascina. «La Festa della Toscana è l'occasione per meditare sulle radici di pace e di giustizia del popolo toscano -ha detto Viegi- sintetizzate dal grande patrimonio di principi umani civili e democratici contenuti nelle riforme del Granduca Pietro Leopoldo. Egli lanciò importanti riforme economiche, promosse le specificità delle nostre comunità attraverso l’organizzazione dei comuni, dette vita alle camere di commercio. Ma le sue riforme ebbero la massima espressione attraverso l’abolizione della pena di morte e della tortura. L’attualità dell’opera di Pietro Leopoldo è oggi evidente, basti pensare alla necessità impellente di dover riaffermare ogni giorno il rispetto dei diritti umani, oggi calpestati assurdamente in nome di una religione o di un’appartenenza».


Alessio Antonelli, sindaco di Cascina, ha ricordato come le regole delle civile convivenza siano il fondamento della libertà di tutti. Hanno preso la parola anche Bruno Possenti, dell'Anpi provinciale di Pisa, e Lucia Franchini, difensore civico regionale.

Alla celebrazione di Cascina è stato presente Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana. «L'importanza di celebrare la data in cui la Toscana, primo stato al mondo, abolì la pena di morte è drammaticamente condensata in un unico dato: si calcola che lo scorso anno, in tutto il mondo, siano state eseguite oltre 3500 condanne a morte».

Presenti i giovani del Consiglio comunale dei ragazzi e gli operatori di Arci solidarietà di Pisa.

Hanno poi preso la parola gli studenti dell'istituto superiore “Pesenti” con una riflessione sull'opera della filosofa statunitense Martha Nussbaum, in particolare sul saggio “Coltivare l'umanità”, uscito nel 1997, nel quale la studiosa americana si interroga sul ruolo dell'educazione in un mondo sempre più molteplice e sempre più interdipendente e globale. Gli studenti del liceo artistico Russoli, invece, sono intervenuti con una mostra di disegni sui diritti negati.

Spazio anche per gli scolari dell'istituto De Andrè, che hanno indossato la maglietta bianca con la scritta “Stop slavery”, mentre i ragazzi dell'istituto scolastico Borsellino hanno raccontato la storia di Greg, al secolo Gregory Summers, 48 anni, condannato a morte dallo stato del Texas, condanna poi eseguita nel 2006. Per salvare Greg la scuola media di Navacchio si era mobilitata raccogliendo centinaia di firme. Oggi Summers è sepolto a Cascina, come aveva espressamente richiesto.