Si chiama "Cascina per Gaza. La Pace è Voce di Tutti" ed è la fiaccolata nelle vie del centro storico in programma giovedì 18 settembre alle 21, con partenza da piazza della Chiesa, ingresso in Corso Matteotti, uscita da Porta Pisana in direzione Viale Comaschi, proseguendo sulla circonvallazione per poi rientrare in Corso Matteotti da Porta Fiorentina fino alla conclusione in piazza dei Caduti.
L’evento nasce dopo una consultazione con alcune realtà provinciali di associazionismo, sindacati e società civile, che hanno condiviso l’idea di una riflessione collettiva su quanto sta accadendo in Medio Oriente e non solo. “Si tratta di una manifestazione – ha detto il sindaco Michelangelo Betti – che come Comune di Cascina stiamo organizzando dopo aver raccolto lo spunto di associazioni e sindacati del territorio, in particolare le realtà provinciali di Acli, Arci, Anpi e Cgil. In questi giorni stanno arrivando tante adesioni e in particolare il Comune di Vicopisano ha confermato la propria presenza anche in forma ufficiale. C’è una grande attenzione sul tema, ci sarà la partecipazione dell’imam e dell’arcivescovo che chiuderanno gli interventi. Quella di Gaza è ormai una tragedia umanitaria, viene usato il termine genocidio facendo riferimento a ciò che è in corso in quella striscia di terra, ma tanti sono i fronti di guerra nel mondo. Abbiamo voluto questa marcia perché il rischio è che dalla tragedia umanitaria piano piano si passi all’indifferenza, perché gli eventi inizialmente fanno fragore, arrivano a tutti per la tragedia che è, ma poi il rischio è che si trasformi in un brusio, che ci si abitui a quel che sta succedendo là. Sentiamo il bisogno di far vedere che questo territorio, i nostri territori, le nostre associazioni, i sindacati e la società organizzata non sono indifferenti a quello che sta succedendo e lo vogliamo esprimere fino in fondo giovedì sera con questa fiaccolata”.
“Vogliamo ringraziare le realtà che hanno stimolato l’avvio di questa manifestazione, di cui la nostra amministrazione si è fatta carico con convinzione – hanno aggiunto le assessore Giulia Guainai e Francesca Mori –. Il contributo maggiore che possiamo dare in questi casi, oltre alla vicinanza, è la diffusione e soprattutto la partecipazione”.
Tra i promotori e aderenti, c’è l’Anpi provinciale, intervenuta con il suo presidente Bruno Possenti. “Esprimo gratitudine al sindaco e all’amministrazione comunale di Cascina per avere promosso questa iniziativa. Purtroppo non c’è soltanto Gaza, in questo momento la situazione in Europa si sta aggravando giorno per giorno, con il rischio di uno scivolone verso una catastrofe. Quello che sta accadendo in Palestina è sotto gli occhi di tutti, con la preparazione di un attacco massiccio a Gaza nel tentativo di cancellare questa realtà, oltre a voler smantellare la Cisgiordania per chiudere qualsiasi possibilità di un futuro per il popolo della Palestina. Per questo da parte di Anpi - ha aggiunto Possenti - c’è con grande motivazione e gratitudine verso chi l’ha promossa”.
“Non avevamo dubbi che Cascina avrebbe accolto subito la proposta di una marcia per la pace. Non vogliamo - ha sottolineato per le Acli provinciali Pisa e Lucca, il presidente Andrea Valente - che questa fiaccolata sia contro qualcosa o qualcuno, ma deve essere una marcia sobria dove la parola che unisce tutti, credenti e non credenti, è la pace, un valore universale. C’è bisogno di parlare di pace, di far riflettere le persone su quello che sta succedendo, altrimenti ci fermiamo a guardare la tv per sentire quello che succede a Gaza e altrove, limitandoci a dire ‘poverini’ senza però fare niente. Questa marcia deve servire per smuovere anche le coscienze e far riflettere le persone”.
A chiudere gli interventi, per la Cgil Pisa, è stato Massimo Basilei. "La Cgil - ha concluso - da tempo ha messo in campo delle iniziative simili a questa, con presidi e gazebi in tutte le piazze per sensibilizzare la popolazione e cercando di informarla. A Gaza la guerra non c’è dal 7 Ottobre 2023, ma da 70 anni c’è un conflitto in atto in cui Israele, per riappropriarsi di quei territori, condanna i palestinesi ad una lenta e progressiva estinzione. In due anni, si contano oltre 64mila morti, di cui più di 9milasono bambini sotto 8 anni. Questo è ciò che accade a Gaza”.