Torna a splendere il Bellotti Bon, senza più impalcature. Anche se i lavori continuano e il restyling del teatro non è ancora finito. A cominciare dalla mini rivoluzione urbanistica che vedrà nascere anche una piazza al posto dell'ex cinema Apollo.
"Adesso - ha fatto il punto il sindaco Michelangelo Betti - in fase di restauro c’è il cuore del Bellotti Bon. Come amministrazione comunale lo scorso anno abbiamo acquistato anche l’ex cinema Apollo qui a fianco e il consiglio comunale la scorsa settimana ha dato il via libera per l’acquisto delle parti mancanti dell’edificio teatrale per la completa riqualificazione dell’intera area. Dal 2026 si apriranno gli step di analisi e progettazione di quegli spazi per andare poi negli anni a seguire al completamento dell’intervento sul teatro, in maniera tale da averlo libero su quattro lati e ristrutturato in tutte le sue parti. Al posto del cinema apriremo una nuova piazza, mentre il bar e gli uffici al piano superiore saranno a servizio del teatro. Ringrazio l’ordine degli architetti per l’attenzione che ha mostrato”.
Era il 1874 quando il Bellotti Bon fu realizzato ma non come un teatro bensì come arena estiva ad opera della famiglia Bellotti Bon e disegnata dal famoso Luigi Bellincioni. "Non c’era la copertura - è entrato nel merito Enzo Fontana, progettista dell’intervento - ma c’era già l’aspetto a ferro di cavallo che rappresentava la platea e una parte del palcoscenico. Mancava anche il foyer, con una sorta di giardino a delimitare l’arena. Questa ebbe un tale successo che l’amministrazione dell’epoca decise di demolire una parte delle mura medievali per accedere più facilmente alla zona”. Risale invece ai primi anni del Novecento la trasformazione in teatro. "Subito dopo la guerra - ha aggiunto - fu costruito anche il cinema qui a fianco. Adesso, dopo tanti anni di chiusura e abbandono, finalmente siamo riusciti, l’amministrazione in particolare, ad aggiudicarci il finanziamento e ad attivare questa fase di progettazione e di lavori. Abbiamo aggiunto due elementi sulla torre scenica, che raccogliessero tutta la funzionalità aggiuntiva di cui il teatro aveva bisogno: le scale antincendio e i camerini che non c’erano”.
"La prima volta che sono entrata al Bellotti Bon - ha aggiunto Barbara Bersellini, direttrice del restauro - c’erano i ponteggi per la messa in sicurezza e non si poteva salire più di tanto. Quando ho visto le immagini delle decorazioni del soffitto, ho capito la magnificenza dell’opera. E magnifici sono anche tutti i particolari, che fanno capire quanto sia stato un teatro molto amato e non solo vissuto. La platea, il soffitto, le pareti e i bassorilievi sono rimasti però sotto l’acqua per tantissimo tempo e con un livello di degrado veramente alto. Nonostante questo si sono salvati ed è stato possibile un recupero quasi al 100% delle varie situazioni”.