Politica

No alla commissione d'indagine sul presunto abuso

Il caso della lettera anonima arrivata in Comune riguardante un presunto abuso edilizio a casa della sindaca non sarà oggetto di commissione

"A Cascina gli amministratori di destra chiedono trasparenza e legalità agli avversari, ma in meno di due anni di mandato hanno già costruito una tradizione di indulgenza verso se stessi. Stavolta l’indulgenza si concreta con la scelta di non rendere pubblica la discussione sul presunto abuso edilizio della sindaca Susanna Ceccardi e sulla probabile gestione anomala della lettera anonima arrivata in Comune lo scorso febbraio. Con la loro condotta, sindaca e maggioranza sembrano volersi nascondere dietro al dito del regolamento, ma forse sarebbe più corretto dire che, in mezzo alla tempesta, con un eufemismo cercano riparo sotto a una tettoia".

Con queste parole le opposizioni in consiglio comunale a Cascina hanno commentato la mancata istituzione di una commissione d'indagine sulla vicenda della lettera anonima che denunciava presunti abusi edilizi a casa della sindaca Ceccardi. I consiglieri leghisti hanno votato no, gli alleati Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono astenuti. Dopo il voto la discussione è proseguita a porte chiuse.

"Già lunedì scorso, 16 aprile - sottolineano ancora le opposizioni - la seduta del consiglio comunale sulla dichiarazione mendace della presidente del consiglio comunale si è svolta a porte chiuse a causa di una rigida interpretazione del regolamento, nonostante si trattasse di una vicenda pubblica che ha portato la presidente Elena Meini ad ammettere di aver dichiarato il falso. Un falso che la stessa sindaca Susanna Ceccardi aveva avvalorato a inizio marzo. Un falso su cui la maggioranza se l’è cavata con un “scusate, scusate, scusate”.