Attualità

Storie di donne e migrazioni al Pesenti

Il laboratorio, condotto dall’associazione “Il Chicco di Senape” ha visto la partecipazione della scrittrice Talatou Clementine Pacmogda

Si è concluso all'istituto superiore Pesenti di Cascina il percorso ”Le Dannate del Mare” che ha visto la partecipazione dei ragazzi dell'ultimo biennio coinvolgendoli nella riflessione sul delicato rapporto tra donne e migrazioni. 

Guidati dall’Associazione “il Chicco di Senape” di Pisa, gli studenti e le studentesse si sono immedesimati in diverse situazioni di donne che, con diverse motivazioni e diversi mezzi, hanno dovuto affrontare una migrazione. Tra queste donne, la scrittrice Talatou Clementine Pacmogda, originaria del Burkina Faso e vincitrice di diversi premi letterari, ha raccontato loro la sua storia, in un momento particolarmente intenso ed emozionante.

“Sono in Italia dal 2008 per motivi di studio - racconta Clementine - In Burkina Faso, dove sono cresciuta, avevo già ottenuto una laurea, superando diverse difficoltà. Quando pensavo di non avere più possibilità di continuare a studiare, il mio professore ha condiviso con me l’occasione di una borsa di studio alla Scuola Normale Superiore di Pisa. L’idea di partecipare a una dura selezione mi ha impaurita, ma era un’opportunità che non potevo perdere. Fu così, con tanto studio e impegno, che ho raggiunto l’Italia per un dottorato in linguistica, occupandomi del linguaggio per i bambini. Sono stata la prima a discutere la tesi tra gli immatricolati nel 2008, intimorita di perdere la borsa di studio e non avere i mezzi per restare in Italia.

"In questi anni - aggiunge la scrittrice- ho partecipato a diverse chiacchierate con i ragazzi nelle scuole, ma ogni volta è un’emozione incredibile. In questo incontro mi trovata davanti un gruppo di giovani disciplinati, concentrati e curiosi. Con le loro domande mi hanno buttato nella mia infanzia fino al mio arrivo in Italia facendomi rivivere dolori e gioie. Si è creato un legame forte alla fine con gli abbracci e i sorrisi. Sono cose che custodisco nel mio cuore. Ringrazio la Scuola, gli Insegnanti e l’Associazione “Il Chicco di Senape”, che hanno reso possibile tutto questo”.