Cronaca

Una telecamera nascosta al posto dello spioncino

La denuncia di una persona che non gradiva essere videoripresa ha portato al sequestro dell'apparecchio su disposizione della procura

Intervento della Polizia Muncipale (foto di repertorio)

Un particolare spioncino da porta in grado di registrare immagini ed inoltrarle a distanza su dispositivi mobili. E' quanto sequestrato nei giorni scorsi, assieme ad altri dispositivi elettronici, dal Nucleo di polizia giudiziaria della Municipale cascinese, nell'eseguire a un decreto di perquisizione domiciliare e personale emesso dalla Procura della Repubblica.

"Il destinatario del provvedimento ha collaborato con il personale della Municipale - hanno fatto sapere dal Comando -, consegnando anche uno smartphone per consentire l’analisi delle immagini registrate. Tutto è scaturito dalla querela presentata da una persona che non gradiva essere videoripresa durante i suoi movimenti quotidiani".

"L'installazione di strumenti in grado di registrare immagini e/o audio della vita privata altrui nei luoghi di domicilio - è stato ricordato in proposito -, configura il reato di "interferenze illecite nella vita privata", fattispecie penale che è punibile con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Ogni qualvolta si decida di servirsi di impianti di videosorveglianza, più o meno complessi, che inquadrino al di fuori della proprietà privata, è bene informarsi sulle norme in vigore, anche consultando il sito del Garante della privacy. Tali impianti sono consentiti a patto che sia minimizzato il raggio di ripresa e che inquadri la porta di casa che si vuole proteggere".