Cronaca

Tinaia, il Tar dà ragione al centro di accoglienza

Accolto il ricorso dei gestori della struttura contro l'ordinanza, emessa dalla sindaca Ceccardi, contro gli abusi edilizi ed il sovraffollamento

La sindaca di Cascina Susanna Ceccardi alla Tinaia di Santo Stefano a Macerata

L'ordinanza con cui il Comune di Cascina aveva imposto al centro di accoglienza per migranti lungo l'Arnaccio di rimuovere gli abusi edilizi e risolvere il sovraffollamento della struttura non ha ragione di essere. Almeno così ha stabilito il tribunale amministrativo regionale, accogliendo il ricorso presentato dai gestori della Tinaia.

Ma la sindaca Susanna Ceccardi non si dà per vinta e annuncia ricorso. "Ricordate il caso del Centro di Accoglienza per profughi La Tinaia? - ha scritto la prima cittadina stamane su Facebook -. Il Comune aveva emesso ordinanza di rimozione degli abusi edilizi e denunciato il sovraffollamento. Là proprietà aveva fatto ricorso. Ebbene, il Tar ha dato ragione alla proprietà perché 'L'utilizzazione degli immobili individuati dalle prefetture come strutture di accoglienza, in quanto provvisoria ed eccezionale, non presuppone che si tratti di fabbricati già idonei allo scopo, né vale ad imprimere agli stessi in definitiva una particolare destinazione d'uso' ".

"Questo significa che se ti occupi di migranti - ha commentato Ceccardi -, puoi usare qualsiasi tipo di abitazione e farne l'uso che vuoi, se ti chiami nonna Peppina, hai novanta anni e sei terremotata, ti sfrattano dalla casetta di legno perché hai commesso abuso edilizio. È una giustizia strana questa qui in Italia. Una giustizia per cui conviene essere un falso rifugiato, o un imprenditore che ci guadagna sopra, per poter fare sostanzialmente quello che si vuole.
ricorreremo in appello. #iononmollo".