"Roberta Ragusa non è a Fiuggi né in altre località". Almeno secondo Nicodemo Gentile, legale dell'Associazione Penelope Italia, parte civile nel processo a carico di Antonio Logli.
Per l'associazione il ricorso in Cassazione è atto dovuto. A Gentile non convincono le motivazioni della sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gup di Pisa, sentenza che pare non escludere l'ipotesi che Roberta sia ancora in vita.
Ma per Gentile, l'ipotesi dell'allontanamento rimane surreale: "La decisione presa dal Gup si basa soltanto sull'esame isolato di alcune testimonianze, che andavano invece valutate insieme a tutti gli altri dati esistenti, tra cui le innumerevoli e significative bugie e reticenze del marito".
"La donna -conclude il legale- non avrebbe mai lasciato i figli per andare in località disparate, tra cui Fiuggi, come indicato in una segnalazione richiamata dal Giudice in sentenza. Il ricorso per Cassazione è dunque un atto dovuto"