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Chiostro di San Francesco, "condizioni precarie"

Infiltrazioni, cadute di intonaco, colonnato a rischio staticità e marmi usati come gradini. La relazione dell'architetto Marta Ciafaloni

"Le condizioni di manutenzione del Chiostro di San Francesco risultano molto precarie". Lo si legge nella relazione dell'architetto Marta Ciafaloni.

A detta dell'esperta sarebbero collassate alcune porzioni di orditura lignea della copertura, mentre il manto in coppi, oltre ad essere avvallato, sarebbe coperto dalla vegetazione.

Ci sarebbero infiltrazioni sulle volte a crociera, oltre a alterazioni e perdite di intonaco che interesserebbero anche i finestroni della chiesa rivolti al chiostro. 

Sempre secondo quanto si legge nella relazione dell'esperta, "il colonnato in pietra serena è in una fase di degrado che rischia di comprometterne le capacità statiche". 

"Gli intonaci -nota Ciafaloni- risultano ammalorati sui quattro lati e scarsa è pure la manutenzione degli infissi, talvolta sostituiti con elementi in alluminio e impropriamente corredati di persiane. Sono presenti alcuni inopportuni scarichi esterni correlati alla presenza di vecchi impianti idraulici a servizio di alcune celle al primo piano; cavi elettrici e tracciati afferenti alla telefonia fissa corrono lungo la parete a confine con l’adiacente edificio adibito a scuola. In angolo, in prossimità delle pareti a Nord Est, è posta una fonte circondata da reperti in marmo scolpito, usati sommariamente come gradini e vari reperti sono stati riusati per realizzare gli attraversamenti del compluvio di raccolta delle acque tra deambulatorio e area verde".