La chiusura di una fontana a Putignano perché, come hanno scritto gli uffici del Comune di Pisa “ci andavano gli zingari” non è andata giù ai due consiglieri comunali di Una città in Comune-prc, Ciccio Auletta e Marco Ricci, che hanno presentato un'interrogazione al sindaco Marco Filippeschi.
“Che fine ha fatto l’acqua pubblica a Pisa? esclamano i due esponenti politici- Mentre altrove si inaugurano erogatori di acqua potabile nei parchi e nelle strade, a disposizione di tutti i cittadini, nella nostra città è sempre più raro trovare una fontana dove potersi rinfrescare o dissetare. Molte fontane storiche vengono invece chiuse".
La chiusura della fontana a Putignano sarebbe stata segnalata dai cittadini proprio ai due membri della lista civica
Secondo quanto riferito da Auletta e Ricci, gli uffici comunali avrebbero giustificato la chiusura della fontana di via Putignano perché utilizzata quotidianamente dagli zingari.
"Apprendiamo dunque -dicono i consiglieri- che vi sono categorie di cittadini che non devono utilizzare un servizio pubblico. Nessuno nega che in questo momento il quartiere di Putignano sia attraversato da conflitti ma è opportuno ricordare che chi toglie diritti a una specifica categoria, finisce per toglierli a tutti".
Questa vicenda, secondo i due, ne è l'esempio più significativo: "L’acqua è stata negata a tutti i cittadini per impedire che un particolare gruppo di abitanti del quartiere la utilizzasse. E chi sono questi zingari? Sono persone, adulti e bambini, che risiedono da tempo nel quartiere, dove hanno acquistato dei campi per vivere. Persone che hanno diritto, come tutte le altre, di utilizzare un servizio pubblico"