Spettacoli

Citizenfour, in scena all'Arsenale

Gli interrogativi posti dal caso Snowden rilanciati dal film di Laura Poltras. In proiezione da mercoledì 27 maggio

Qual è il confine tra garantire la sicurezza e violare la libertà dell’individuo? Qual è il confine tra il diritto all’informazione e il diritto alla privacy? Questi sono gli interrogativi posti dal caso Snowden e rilanciati dal film Citizenfour di Laura Poltras, che sarà proiettato al cinema Arsenale di Pisa mercoledì 27 maggio alle ore 20,30 e introdotto da una tavola rotonda alla quale parteciperanno Omar Monestier, direttore de Il Tirreno, i giornalisti Bruno Manfellotto e Davide Guadagni e il critico cinematografico Fabio Canessa, per sfaccettare tutti i lati, umani, politici, cinematografici e sociali, di questa opera singolare. 

Il film è un documentario incentrato sull'intervista della regista Poltras, in un albergo di Hong Kong, allo stesso Edward Snowden, che ha collaborato anche alla sceneggiatura, accettando di esporsi in prima persona per raccontare alle grandi platee del cinema internazionale le sue scottanti rivelazioni, che hanno costretto questo ex-tecnico informatico della Cia a vivere ancora oggi in Russia, nella condizione provvisoria di esiliato politico. La denuncia dei programmi di Intelligence che prevedevano le intercettazioni telefoniche americane dei paesi dell'Unione Europea e la sorveglianza Internet è costata a Snowden l'accusa di furto di proprietà del governo e comunicazione volontaria non autorizzata di informazioni segrete riguardanti la difesa nazionale. 

L'interesse e la qualità del film sta nel raccontare tutto questo attraverso la testimonianza di Snowden e di altri personaggi in una struttura che mescola il thriller alla Hitchcock, la fiction di impegno civile alla "Tutti gli uomini del Presidente", la spy-story anni Settanta e il documentario-verità di denuncia stile Michael Moore. Un modo inedito e sorprendente di utilizzare il cinema come spettacolo di informazione politica, capace di divulgare in tutto il mondo con esemplare chiarezza comunicativa un caso di bruciante attualità, dall'intreccio complesso e dalle implicazioni esistenziali (la paura tutta contemporanea di essere tutti spiati in ogni minimo movimento della nostra vita privata, dalle comunicazioni telefoniche e in rete fino ai flussi di denaro e agli spostamenti fisici), attingendo direttamente alla fonte. Un film voluto, ideato e narrato dallo stesso Snowden, che lo dedica "a coloro che fanno grandi sacrifici per denunciare ingiustizie".