Forse pensavano che il loro ruolo potesse depistare le indagini ed escluderli da qualsiasi sospetto. Ma si sbagliavano i due collaboratori di giustizia ritenuti responsabili di due rapine a mano armata.
Le indagini sono iniziate nell'aprile scorso, dopo un colpo ai danni di una tabaccheria pisana, messa in atto da due soggetti armati di pistola e con il volto coperto. I due fuggirono con un bottino di 2.600 euro.
Vicino alla tabaccheria, la polizia trovò l'auto utilizzata dai due malviventi, risultata, anche quella, rubata.
Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza e i racconti dei testimoni hanno dato impulso all'indagine e condotto la polizia a ritenere che nel caso in esame fossero coinvolti due soggetti conosciuti in qualità di collaboratori di giustizia.
I monitoraggi da parte delle forze dell'ordine hanno permesso di accertare le responsabilità di uno di questi in un'altra rapina, avvenuta nel maggio scorso in un supermercato della periferia pisana messa a segno con il coinvolgimento di alcuni familiari e dietro minaccia di un coltello, per poi fuggire anche stavolta su un'auto rubata. Un modus operandi che si ripete.
Oggi sono quindi state eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare.