L’uscita del Comune di Pisa dalla Società della Salute (SdS), prevista per gennaio 2026, preoccupa i sindacati. CGIL, CISL e UIL esprimono forte contrarietà alla decisione della Giunta, denunciando il rischio di un peggioramento dei servizi sanitari e assistenziali per i 200.000 cittadini coinvolti nei Comuni aderenti al consorzio.
“Ripetere per ogni Comune la stessa pianificazione dei servizi significa aumentare i costi, moltiplicare gli uffici e complicare la gestione. Siamo molto preoccupati per una scelta che mina il principio di solidarietà alla base della SdS”, hanno dichiarato i sindacati in un comunicato congiunto.
Dopo aver chiesto ripetutamente un confronto con l’amministrazione, i rappresentanti sindacali riferiscono di non aver ricevuto risposte adeguate. Il tavolo di discussione è stato fissato per aprile, ma la Giunta ha già deliberato la creazione di una nuova direzione “Sociale e disabilità”, confermando di fatto l’intenzione di procedere con l’uscita.
I sindacati hanno chiesto chiarezza sulle ripercussioni per i lavoratori e avrebbero preferito che il confronto fosse avviato prima della decisione. “Una scelta che non tiene conto delle reali esigenze del territorio”.